di Francesco Cardella*
TRIESTE – Modelli vintage, aroma di un tempo. Il culto del caffè, uno dei tratti tradizionali storici cittadini, trova posto all’interno di “Trieste, città del caffè – Come lo facevamo….fra il 1850 e il 1950″, mostra e degustazione in programma fino a domenica 24 in via Piccolomini 5, sede del Circolo “Stazione”, spartano tempio del collezionismo d’epoca ricavato tra le mura del più “rustico” locale di pesce triestino.
Una cinquantina di caffettiere in vetrina, pezzi pregiati che parlano di un secolo di evoluzione, marchi e tecnica ma anche di costume e tendenza popolare respirata dalla metà dell’Ottocento al primo scorcio del Novecento tra salotti e locali.
Provengono dall’Italia, dall’Austria, Germania, Francia, Ungheria, America e Russia, ma alcune delle chicche in esposizione denotano anche una sorta di “copyright” maturato in Inghilterra, terra solitamente avara di attenzioni nei confronti del caffè.
Un’iniziativa targata “Stazione” ma che si collega alla passione del presidente Franco Restaino, da oltre vent’anni alle prese con la caccia ai modelli di caffettiere più singolari e rappresentativi dell’epoca romantica della caffeina, quando la moka e cialde erano la fantascienza: «Sono pezzi catturati in antiquari o mercatini in tutto il mondo – sottolinea Restaino – oppure regali di amici che conoscono la mia passione. Ci tenevo da tempo a esporli, conoscendone bene non solo il valore effettivo, ma anche la forte tradizione legata al caffè che vive ancora a Trieste. Un’iniziativa curiosa, che può far conoscere al pubblico anche altre “chicche” del collezionismo dell’associazione».
Non solo vetrina. La mostra in programma sino a domenica non si colora solo sul piano teorico ma punta a una esibizione sul campo, anzi, a vere degustazioni, facendo alleare a macinini, biscotti e tazzine almeno a quattro modelli con un secolo almeno di vita: «Sono perfettamente funzionanti – assicura Restaino – in questi giorni poi sono state rimesse a nuovo e sono pronte e fornire delle degustazioni particolari, in grado di far rivivere la preparazione del caffè di un tempo».
Già, come? I modelli “prescelti” per l’assaggio pubblico sono dotati di un fornelletto da caricare a spirito, una caratteristica tipica del tempo e, a quanto pare, in grado ancora di emanare profumi e sapori, da abbinare possibilmente a un macinato di grana leggermente più grossa.
L’ingresso (e la degustazione) è gratuito. L’apertura al pubblico era dalle 17 alle 21 ma è possibile concordare una serie di incontri straordinari (soprattutto per i giovani e le scolaresche), telefonando al 3471390898.