di ALBERTO ALESSI
Produrre il miglior caffè per l’una e creare le più belle caffettiere espresso per l’altra sono due storie di famiglia per Illy e per Alessi. Da questa semplice constatazione circa quindici anni fa è nata la ricerca della “moka del 2000”, con un ambizioso intento: migliorare la qualità del caffè prodotto con la classica “moka”.
Per quanto riguarda la Alessi, la mia famiglia ha a che fare con la produzione delle caffettiere espresso fin dalle origini di questa tipologia, il 1933 quando il mio nonno materno Alfonso Bialetti ha inventato, disegnato e prodotto la prima caffettiera espresso della storia.
In Alessi la storia è continuata con la caffettiera 9090 disegnata nel 1979 da Richard Sapper (XI Premio Compasso d’oro e Permanent Design Collection del MOMA di New York) che è stata la prima di una collezione di caffettiere espresso disegnate da alcuni degli architetti e designer più interessanti del loro tempo: Aldo Rossi, Michael Graves, King-Kong, Piero Lissoni, Alessandro Mendini, Mario Trimarchi.
Ognuno di questi autori ha provato a conciliare la tecnica di produrre il perfetto caffè all’italiana con il suo personale linguaggio poetico: Téchne e Poiesis, il challenge senza fine di ogni buon designer.
Dopo parecchi anni di ricerche l’esito della collaborazione Illy-Alessi è oggi la caffettiera “Pulcina” disegnata da Michele De Lucchi. Penso di poter affermare che questa caffettiera rappresenta un punto fermo nella ricerca dell’ottimizzazione della forma della caffettiera per migliorare le proprietà organolettiche del caffè preparato con la moka.
Gli esperti del R&D Lab di Illy hanno messo punto alcune importanti modifiche della caffettiera che consentono di ridurre se non eliminare completamente il cosiddetto “effetto stromboliano” comune a tutte le moka oggi sul mercato, con il risultato di un’estrazione ideale del caffè a casa come al bar.
