MILANO – La creatura fondata nel 2007 da Monica Forcella e suo fratello Gianluigi dall’iconico colore blu, continua la sua attività non solo all’insegna della qualità, ma anche dell’impegno sociale. Di questa torrefazione abbiamo voluto raccontare la nascita e lo sviluppo dell’iniziativa a supporto delle donne MOGI HUB.
Un progetto di inclusione attiva destinato a donne tra i 18 e i 40 anni, con fragilità e in cerca della propria realizzazione personale e professionale. Che vogliamo condividere con i lettori per celebrare l’8 marzo.
Ci potrebbe raccontare come si inserisce il progetto MOGI HUB all’interno della filosofia e dei valori della vostra azienda sempre molto attenta alla questione di genere?
“Nel proprio statuto di Società Benefit, MOGI Caffè ha dichiarato l’impegno nella promozione della parità di genere e dell’empowerment femminile: da questo punto di vista, MOGI HUB è l’iniziativa più impattante e significativa realizzata lo scorso anno. Nel disegnare questo percorso formativo con Namasté Cooperativa Sociale, abbiamo intrecciato tre temi per noi fondamentali: l’emancipazione femminile, le necessità del territorio e il mondo del caffè.”
Quanto è importante un’iniziativa di questo tipo in un momento in cui la mancanza di personale formato nell’horeca è diventata pressante?
“Il progetto MOGI HUB tiene proprio conto della necessità di personale competente e affidabile espressa da molti nostri clienti e partner. Per questo motivo il corso è stato articolato in sezioni teoriche e pratiche, allo scopo di fornire alle partecipanti tutti gli strumenti e le competenze necessarie per gestire il banco e la caffetteria, senza
dimenticare l’importanza dell’aspetto relazionale, fondamentale per costruire fiducia con clienti e datori di lavoro.
MOGI HUB è un percorso che accompagna le ragazze ad accrescere la consapevolezza delle proprie capacità e potenzialità, a partire dall’ambito professionale.”
Quando ha inizio MOGI HUB, questa è la prima edizione, ce ne saranno altre?
“La prima edizione si è svolta nella primavera del 2022 e altre ne seguiranno: sono in corso le selezioni delle partecipanti per i prossimi cicli che si svolgeranno nel 2023.”
I feedback sono stati tutti positivi sia dagli operatori che dai gestori che hanno accolto i tirocini extracurriculari? Le donne coinvolte nel progetto hanno continuato o continueranno nel mondo della caffetteria?
“La prima edizione di MOGI Hub è stata ovviamente una scoperta per tutte le persone coinvolte, sia operatori sia partecipanti. Formatori e tutor hanno imparato a conoscere le ragazze e ad accoglierne le peculiarità e necessità, incontro dopo incontro. Le destinatarie del corso hanno abbandonato paure e diffidenze giorno dopo giorno, fidandosi ed affidandosi alle proposte: la maggior difficoltà iniziale, a detta di tutte, è stata seguire le lezioni teoriche ma ne è corrisposta altrettanta soddisfazione – e quindi maggior sicurezza in sé stesse – una volta terminato il corso. Grazie a questa esperienza, le partecipanti hanno cominciato a collaborare con bar e ristoranti della zona: un inizio promettente che ha soddisfatto le aspettative di operatori, gestori e partecipanti.”
Condividerebbe con noi una di queste storie che l’ha più colpita?
“Le storie e i vissuti delle ragazze sono rimasti privati: lo scopo di MOGI Hub non era approfondire le situazioni di fragilità ma costruire insieme strumenti per fronteggiarle in autonomia. In linea generale, dai feedback delle partecipanti e della tutor emergono importanti migliorie relazionali e di autostima: in questo processo è stato fondamentale il lavoro di gruppo, il confrontarsi tra pari in un contesto accogliente e inclusivo.
Ci ha colpito in particolare una ragazza molto timida e incredibilmente insicura, proveniente da un contesto famigliare mortificante e scoraggiante che ne aveva invalidato le capacità relazionali e comunicative: al termine del corso è stata coinvolta in un progetto cooperativo ed è in grado di relazionarsi con la clientela, raccogliere le ordinazioni e preparare i caffè in totale autonomia. La sua maggior consapevolezza nelle proprie capacità, la crescita della sua autostima e la spinta a migliorare sono state per noi una gioia, una soddisfazione ed una conquista.”
Ci sarà modo magari di spostare il focus, per le prossime edizioni di MOGI HUB, dalla caffetteria/latte art alla torrefazione?
“Il cuore del corso continuerà a essere la caffetteria insieme con la latte art, come strumenti per accompagnare le partecipanti ad essere economicamente indipendenti. La scelta di dirigere la formazione in questa direzione risponde all’alta richiesta di personale specializzato nel territorio. Il caffè è ovviamente protagonista delle lezioni pratiche e teoriche: il programma prevede infatti le basi di teoria del processo di lavorazione dei chicchi di caffè, dalla coltivazione ai chicchi fino alla tostatura.”
E allargare il vostro raggio d’azione oltre Bergamo?
“Le prossime edizioni sono previste ancora a Bergamo: il progetto è nato per lo sviluppo della comunità locale, ovvero per aiutare donne del territorio in collaborazione con Namastè Cooperativa Sociale e sopperire al bisogno di personale qualificato dei bar di Bergamo e provincia. Ci sono proposte e possibilità concrete di replicare l’esperienza in altre città, ma per il momento ancora in fase di valutazione.”
Come si può partecipare e proporsi per MOGI HUB?
“L’idoneità al corso viene valutata da formatori ed educatori: si può entrare in contatto con Namasté Cooperativa Sociale, inviare loro la propria candidatura o inviare la propria candidatura a info@mogicaffe.it.”