mercoledì 22 Gennaio 2025

A Modica il cioccolato si affina in barrique come il vino

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Unire cioccolato di Modica e vino nella prima cantina al mondo per l’affinamento del cioccolato. Il massimo per il piacere del palato e anche un supporto per superare qualche momento di depressione.

«Dopo oltre un anno di sperimentazione – racconta Simone Sabaini (FOTO sopra), 40 anni, titolare dell’azienda di cioccolato Sabadì – abbiamo messo a punto una tecnica che consente di affinare il cioccolato in barrique. Un modo nuovo di far dialogare il mondo del cioccolato con il mondo del vino, dei distillati, delle birre».

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Vengono usate barrique precedentemente utilizzate per l’affinamento del vino. Il cioccolato assorbe e trattiene l’aroma una volta inserito in barrique per un determinato periodo di tempo. In realtà il processo è piuttosto complesso, prevede l’affinamento di materia prima e semilavorato in diversi stadi, tutt’altro che facile da ottenere.

Sabaini lo sperimentò già 6 anni fa, affinando il cioccolato nel tabacco Kentucky. «Prodotto straordinario – dice – ma progetto abortito per vincoli di legge legati al tabacco».

All’inizio una barrique di Marsala

La sperimentazione iniziò con una barrique di marsala di Marco de Bartoli, recentemente se ne è aggiunta una di Josko Gravner (nell’attesa di una piccola anfora). «Ma stanno arrivando legni dai migliori produttori di vino, distillati e birre italiani e non solo – aggiunge l’imprenditore veronese emigrato in Sicilia per lavoro -.

L’obiettivo entro qualche mese è di creare a Modica la prima cantina al mondo per l’affinamento del cioccolato in barrique». Inizialmente i cioccolati affinati in barrique verranno venduti esclusivamente nel nuovo spazio Sabadì a Modica, in Corso San Giorgio.

L’azienda Sabadì dispone di un laboratorio a Modica, con 3 dipendenti. L’uomo-imprenditore controcorrente emerge fin da subito: «Il cioccolato di Modica non mi piaceva – sostiene Sabaini – e ne ho fatto uno diverso, di eccellenza». Prima di tutto, il cacao: ha selezionato il Nacional de Aroma Arriba Superior Selected. Poi le altre materie prime, tutte molto ricercate. Il passo successivo è stato il processo di produzione.

«Lavoriamo il cioccolato a freddo, ma la nostra caratteristica è che lo lavoriamo a temperature più basse rispetto agli altri e per lungo tempo. Poi utilizziamo i migliori ingredienti: compriamo direttamente le fave di cacao da produttori di fiducia in Ecuador, non usiamo aromi ed essenze di alcun tipo e gli agrumi vengono lavorati lo stesso giorno del raccolto, pelati e disidratati a bassa temperatura. Gli agrumi e le spezie selezionate sono poi macinate al momento della produzione. Infine, usiamo cinque tipi diversi di zucchero di canna».

La lavorazione a bassa temperatura permette di superare quel difetto dell’affioramento del burro di cacao (anche nel cioccolato di Modica), cioè quando la parte grassa si separa dal resto della pasta. E questo fa perdere lucentezza al cioccolato, tende a sbriciolarsi ma soprattutto l’aroma del cacao diventa residuale e prevale la sensazione invadente dello zucchero.

Tanti tipi tanti sapori differenti

Tra i suoi cioccolati c’è il Modica al pepe bianco di Sarawak, al sale marino di Trapani, alla cannella, al peperoncino, al mandarino tardivo di Ciaculli, all’arancia rossa e tanti altri, compresi il cioccolato da abbinare alla birra e il cioccolato in tazza. «Mi occupo personalmente delle ricette – sottolinea il giovane imprenditore – come anche dell’amministrazione e di varie altre funzioni. Una parte di queste però le passerò presto a un collaboratore».

Emanuele Scarci

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