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sabato 02 Novembre 2024
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LA STORIA – Dante Cagliari, da Modena in India per produrre caffè

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Da Modena all’India per aprire una torrefazione di caffé destinata a rifornire il grande Paese asiatico. È questa l’ultima avventura imprenditoriale che si accinge a inaugurare Dante Cagliari, titolare dell’azienda di torrefazione “Caffé l’Antico”, con sede a Modena in via Emilia Est.

Lui, laurea in economia e commercio, già docente di merceologia all’Università di Bologna, proveniente da una famiglia che da quattro generazioni si occupa di caffé, spiega di cosa si tratta: «In questi giorni – dice – inaugureremo in India, nei pressi di Bangalore, nel cuore di una piantagione di caffé grande come quasi tutta la nostra regione, un’industria di caffé tostato e di produzione capsule, che gestiremo assieme a un nostro partner indiano.

Da questa piantagione, in cui lavoreranno circa 1000 persone, ricaveremo la materia prima, che si andrà ad aggiungere a quella da noi acquistata dagli altri Paesi produttori come Brasile, Centro Africa e Centro America.

Da sempre – spiega ancora Dante Cagliari – siamo un’azienda specializzata nella torrefazione di caffé che importiamo direttamente dai luoghi d’origine, selezionando i campioni delle partite che poi subiranno il processo di torrefazione.

14 caffè Il segreto per produrre una buona miscela è riuscire a ottenere una sostanziale uniformità di tostatura, seguendo in particolare tre semplici regole, che però molte torrefazioni non applicano per risparmiare sui costi di lavorazione: il processo di tostatura deve essere lento; non bisogna aggiungere acqua durante il processo di raffreddamento, anche se in minima parte è tollerata per legge; non bisogna fare il riciclo dei fumi quando si tosta, perché altrimenti si rigettano sui chicchi di caffé quelle sostanze, come la cellulosa, che dovrebbero essere invece il più possibile eliminate dal caffé. Seguendo queste indicazioni nella mia azienda di torrefazione – prosegue Cagliari – io bevo normalmente anche 14 caffé al giorno, appunto perché una corretta torrefazione elimina quelle scorie che renderebbero impossibile bere così tanti caffé senza danni evidenti alla salute».

Parlando poi dello stato di salute del comparto, Cagliari aggiunge: «Oggi, in tutto il mondo, è di moda bere il caffé espresso italiano. Non che altri Paesi non lo producano, ma la cultura che c’è in Italia su come miscelare il caffé è differente ad esempio dagli Stati Uniti, che acquistano caffé specialmente dai Paesi limitrofi, è differente dalla Francia, che acquista soprattutto caffé dalle sue ex colonie, è differente dalla Germania, che acquista i caffé più fini del mondo, ma che ha una tostatura molto difforme da quella italiana. Per fare un buon caffé occorre sapere fare un’ottima miscela, e questo è un know how tipicamente italiano». «Attualmente – conclude il presidente di Caffé L’Antico – il 50% della nostra produzione rimane in Italia e l’altra metà è esportata in 40 Paesi del mondo. All’estero siamo in forte crescita in tutti i continenti e il nostro obiettivo è di arrivare presto a un raddoppio nelle esportazioni». (m.ped.)

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