MILANO – Ospitalità e moda sono due settori che vanno spesso di pari passo. Infatti, le occasioni in cui i grandi stilisti hanno espresso il loro talento attraverso la cura dei dettagli per esser ospitali, sono tante. Come la realizzazione di piatti, oppure dell’arredamento floreale. Passando dalla tovaglia, sino all’oggetto di design. Tutti quegli elementi necessari a decorare una sala, sia di un locale come di un albergo. Al fine di accogliere anche dal punto di vista estetico i visitatori. Il modo in cui le aziende e il mondo della moda dialogano, raccontato sul sito di host.fiermilano.it, da Caterine Alvarez. La marketing manager di Vista Alegre.
Moda e ospitalità: come interagiscono tra loro?
“La nostra collaborazione con stilisti fa parte di una strategia internazionale per entrare nuovi mercati e competere con le migliori aziende di tableware. Ma queste partnership migliorano anche il posizionamento e la brand awareness nel lusso di Vista Alegre. Ogni anno lanciamo una collezione con Christian Lacroix. Nel 2019, presenteremo anche nuove collezioni con Ross Lovegrove, Marcel Wanders, Arik Levy e Pineda Covalin”.
Cosa significa per voi Food design?
“Le aspettative per l’impiattamento evolvono nel tempo e per questo bisogno continuare a esplorare nuove ricette ma anche il modo in cui il cibo è presentato nel piatto e sulla tavola. Per Vista Alegre è cruciale essere sempre vicini agli chef per sviluppare e innovare ogni anno, creare nuovi piatti e aggiungere loro valore”.
Del resto l’impiattamento è cambiato nel tempo, passando dal servizio classico francese con vassoi e piatti in argento ai piatti di semplice porcellana bianca che mettono in risalto i colori e le salse. “Oggi la tendenza dell’uso della pietra con nuove forme e trame trasmette al cliente un concetto più naturalistico e organico. E alcuni chef utilizzano anche pietre legno o lo stesso tavolo come piatti”.
Una crescita del mondo del food che oggi coinvolge anche l’abbigliamento professionale
Così come spiega Laura Giberti, Marketing Manager di Giblor’s: “Le novità approdate sul mercato dell’abbigliamento professionale riguardano certamente lo stile: la cura nella scelta dei dettagli arriva direttamente dal mondo della moda, a cui si devono anche le linee sfiancate e moderne, i colori di tendenza e una selezione di accessori sempre più ricercati. Un trend che non può prescindere dalle esigenze primarie dei professionisti del settore, innovazione tecnologica dei tessuti e praticità d’uso”.
Giblor’s è molto attiva nelle collaborazioni
Però “nate in maniera del tutto naturale con professionisti delle ristorazione che sono entusiasti dei nostri capi. Chef diversi per personalità ed esperienza, che hanno fatto dell’eccellenza un marchio di fabbrica: Massimo Bottura in primis, nostro testimonial dal 2007, istrionico e incantatore e Simone Rugiati.
Con una collaborazione iniziata nel 2018, talento brillante, energico, con un amore sconfinato e contagioso per il buon cibo. Sono personalità che rappresentano un valore aggiunto nella comunicazione della qualità e della cura con cui ogni anno lavoriamo alle nostre collezioni”.