La ricetta è rimasta segreta per secoli, come si addice alle migliori prelibatezze, ma adesso, grazie allo spirito d’iniziativa di due imprenditori siciliani (Franco Ruta e Filippo Figuera) è possibile tornare a gustare il cioccolato al gelsomino.
Si tratta di un riuscitissimo matrimonio tra le fave di cacao ed i profumatissimi fiori: la preparazione che richiede tempo ed i due ingredienti non si fondono insieme, ma piuttosto si incontrano per dare vita a quella che viene presentata come un’esperienza gustativa unica.
L’antica ricetta del cioccolato al gelsomino è risalente al Seicento: a crearla, per il Granduca di Toscana Cosimo III dè Medici, fu il medico ed erudito Francesco Redi. Proprio per volere del Granduca, che era solito offrirlo a principi e diplomatici, è rimasta segreta per lungo tempo.
Come abbiamo già accennato, la preparazione è complessa: richiede tempo, pazienza e soprattutto una grande quantità fiori di gelsomino. Ben 250 al giorno, per dieci giorni, mischiati ad un chilo di fave di cacao.
È inoltre necessario che i fiori siano in boccio e raccolti al crepuscolo, prima che si aprano e sprigionino l’intenso profumo, che viene ceduto per 24 ore al cacao. I fiori durano 24 ore e ogni sera, quindi, si ricomincia con un nuovo raccolto di boccioli.
In seguito, si procede con la lavorazione a freddo, su pietra. Il cioccolato al gelsomino prende vita in praline minuscole, del peso di 1 grammo: pare che la degustazione sia un’esperienza sensoriale unica.