MILANO – Non è più verde il colore della speranza: anche questa associazione è stata spazzata via dall’arrivo del Covid, che ha trasformato il giallo nella nuova sfumatura di opportunità per uscire, consumare, incontrarsi. Sicuramente una nota cromatica che piace ai gestori dei bar che finalmente possono servire l’espresso (quasi) in tranquillità, ma anche ai clienti che possono rivivere il rito della tazzina. Vediamo cosa è successo nella prima giornata di questo nuovo status, a Milano, dall’ansa.it.
Milano, come tutta la Lombardia, ha iniziato la settimana con l’ingresso in zona gialla
E i milanesi hanno quindi riscoperto il piacere del caffè al bar, magari seduti al tavolo in compagnia degli amici, o del pranzo al ristorante. Niente più asporto quindi per gli amanti del rito del caffè, come Maria Pia che ha spezzato la mattinata con un espresso in un bar della zona del centro: “mi mancava moltissimo il caffè al bar sono contenta, ma non mi basta perché vorrei spostarmi tra regioni, la libertà è sempre a metà”.
“Siamo contente perché almeno c’è la possibilità di condividere un tavolo insieme a un’amica”, ha aggiunto Senait mentre sorseggia il cappuccino in compagnia dell’amica che non vede da mesi. I ritmi sono quelli di un lunedì mattina dove tanti milanesi sono ancora in smart-working: “questa mattina è andata ma certamente non abbiamo avuto la coda fuori dal bar – ha commentato il titolare di un bar del centro Gianfranco Marchiò -. Certo così si lavora meglio rispetto all’asporto e speriamo di andare avanti”.
A Brera, il quartiere degli artisti pieno di ristorantini con i tavolini all’aperto, già a mezzogiorno c’era chi pranzava all’aperto nonostante la giornata sia senza sole
“Direi che è molto bello tornare a pranzare fuori e finalmente si respira un po di normalità – ha detto Francesco -, sembra quasi di essere tornati ad una vita normale”. Per Sofia invece “è bellissimo ritrovare una libertà così”, ha detto mentre pranza con gli amici.
“Siamo contenti per la riapertura e soddisfatti della prima giornata – ha detto Grazia titolare di un ristorante in corso Garibaldi, zona della movida -, speriamo che la situazione continui sempre meglio.
C’è molta gente che ci ha già chiamato per venire a pranzo e c’è molta voglia di tornare alla normalità”. Non è di questo umore la signora Elide la proprietaria dello storico ristorante milanese El Matarel che è aperto da più di 60 anni, e che frequentava anche Bettino Craxi.
“È la terza volta che apriamo e chiudiamo. E adesso siamo aperti solo a pranzo e abbiamo cinque persone al lavoro – ha spiegato -, se mi fanno chiudere un’altra volta io abbasso la serranda per sempre”.