giovedì 26 Dicembre 2024
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Milano sorpassa Roma per qualità della vita e sicurezza

Sempre più importante il tema della sicurezza personale per i lavoratori inviati all’estero (“expat”). La conferma viene dalla 18esima edizione dell’indagine Mercer “Quality of Living”. La nota metodologica dell'indagine

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MILANO – Vienna si riconferma la città nel mondo con la migliore qualità della vita, secondo l’omonima classifica Mercer, giunta alla sua 18esima edizione. Milano è al 41esimo posto della classifica generale mentre Roma è al 53esimo.

Nella classifica ad-hoc sulla sicurezza Milano si posiziona 63esima, Roma 82esima. Come ogni anno la società di consulenza Mercer ha messo a confronto, sulla base di 10 parametri, una parte (230) delle oltre 450 città nel mondo che compongono il suo database “Quality of Living”.

La ricerca Mercer “Quality of Living” ha l’obiettivo di aiutare le multinazionali e le grandi aziende a retribuire in modo equo i dipendenti chiamati ad incarichi internazionali, comparando su base omogenea le differenze in termini di qualità della vita tra il Paese di origine e la destinazione del lavoratore espatriato.

Dallo studio emerge che le città dell’Europa Occidentale dominano la classifica. Con un’evidenza nuova: la sicurezza è sempre più un fattore chiave che le multinazionali devono tenere in considerazione quando inviano lavoratori all’estero, sia in riferimento alla loro incolumità personale sia in relazione all’impatto che la sicurezza ha sul costo dei programmi di mobilità globale.

Per la prima volta quest’anno Mercer ha redatto una classifica ad-hoc in materia di sicurezza personale, che ricomprende indicatori legati alle relazioni internazionali, alla stabilità interna al Paese, all’ordine pubblico ed al tasso di criminalità.

Lussemburgo, capitale dell’omonimo stato, occupa il podio più alto, seguita dalle svizzere Berna, Zurigo e dalla finlandese Helsinki, tutte pari-merito in seconda posizione. Le città meno sicure al mondo, ultime in graduatoria sono – con buona evidenza – Bagdad e Damasco, che non ospita più stranieri espatriati.

«Le accresciute minacce alla sicurezza nei Paesi, gli esodi di massa a causa della violenza, ed il disordine sociale nelle capitali mondiali del business sono tutti elementi che si aggiungono alla sfida complessiva che devono gestire le multinazionali quando progettano programmi di espatrio per i dipendenti» commenta Marco Valerio Morelli, Amministratore Delegato di Mercer Italia.

«Le società hanno bisogno di informazioni accurate costruite a partire da metodi oggettivi per determinare le implicazioni derivanti dal mutamento degli stili di vita e dalle preoccupazioni legate alla sicurezza personale del personale da inviare all’estero».

ITALIA – In Italia, Milano occupa la 41esima posizione nella classifica complessiva per qualità della vita, tallonando Londra e Barcellona e in posizione migliore rispetto a New York, Washington, Tokyo e a capitali europee come Lisbona e Madrid; Roma condivide il piazzamento numero 53 con la britannica Birmingham e fa meglio di Miami, Praga e Hong Kong.

Emerge il dato relativo alla sicurezza, per le due metropoli italiane. Nella classifica ad-hoc Milano si posiziona 63esima, Roma 82esima, rispetto ad una posizione 32 di Tokyo, 40 di Dubai e 41 di Bruxelles. Roma viene essenzialmente penalizzata, rispetto a Milano, per temi legati alla micro-criminalità.

Le capitali del Brunei, degli Emirati, dell’Oman sono considerate più sicure per l’espatriato rispetto a Milano, che tuttavia sorpassa sia Parigi che Londra sul tema.

«Dal punto di vista qualitativo, per l’Italia Italia le aree di miglioramento nella percezione degli expat che vengono a lavorare nel nostro Paese, sono manifestazioni e scioperi, con conseguenti disagi riguardanti il trasporto pubblico e il traffico e l’elevato livello di burocrazia imposto a chi debba espletare le procedure per ottenere i permessi di lavoro e di soggiorno ed il codice fiscale» aggiunge Oriani.

«Il valore aggiunto dell’indagine Mercer, mirata ad aiutare i datori di lavoro a confrontare la mutata qualità della vita legata ad un trasferimento, ed a compensare l’eventuale disagio, può anche risiedere nel fornire ai Paesi ed ai governi indicazioni utili rispetto all’attrattività nei confronti della business community globale ed ai fattori su cui puntare per crescere in questa direzione. La sicurezza è un obiettivo comune a grandi aziende che operano all’estero, organi governativi e singoli individui. Lo sviluppo del territorio e quello del business sono strettamente interconnessi, in un’economia sempre più globale, in cui la geopolitica gioca la sua parte» conclude Morelli.

QUALITÀ DELLA VITA E SICUREZZA – In termini di qualità complessiva della vita, le città europee, australiane e neo-zelandesi dominano la parte alta della classifica generale. Zurigo, Auckland e Monaco di Baviera occupano il secondo, terzo, e quarto posto, rispettivamente, confermando le posizioni dello scorso anno.

Vancouver, quinta classificata, è la città con la più alta qualità della vita in Canada, ed è ancora l’unica città nord-americana nelle top 10.

Singapore (26) è la città asiatica con il piazzamento più alto, Montevideo (78) e Dubai (75) confermano le leadership per area geografica ottenute nel 2015, rimanendo al primo posto per il Sud America e per il Medio Oriente rispettivamente.

Le città sul podio per la sicurezza non sono necessariamente al vertice della graduatoria complessiva: Lussemburgo è 19esima; Berna è 14esima, Helsinki addirittura 30esima; Vienna è quinta in termini di sicurezza, Zurigo è seconda in entrambe le classifiche.

Poiché la ricerca Mercer “Quality of Living” ha l’obiettivo di aiutare le multinazionali e le grandi aziende a retribuire in modo equo i dipendenti chiamati ad incarichi internazionali, comparando su base omogenea le differenze in termini di qualità della vita tra il Paese di origine e la destinazione del lavoratore espatriato, le diverse posizioni in classifica nelle due ultime edizioni della survey segnalano evidenti punti di attenzione, legati all’emergere di fattori di rischio.

Parigi è precipitata di 10 posizioni, dalla 27 alla 37, ed occupa la posizione 71 nel ranking ad-hoc sulla sicurezza dopo gli attentati di novembre; Tbilisi (Georgia) al contrario ha migliorato il suo piazzamento complessivo di 7 posizioni grazie al diminuito tasso di criminalità ed alla migliore accessibilità alle cure mediche.

Anche Madrid e Londra subiscono penalizzazioni nella qualità della vita complessiva a motivo dell’insicurezza; Atene, causa le dimostrazioni politiche e le conseguenze della crisi, passa dalla posizione 85 del 2015 alla 124 del 2016.

«Assicurarsi che le esigenze degli espatriati e delle loro famiglie siano soddisfatte ovunque il lavoro le porti è una parte fondamentale della retention dei talenti chiamati ad incarichi internazionali – spiega Elena Oriani, Global Mobility Leader di Mercer Italia – Mercer, che redige questo ranking da 18 anni ha deciso quest’anno di esplicitare gli indicatori legati alla sfera della sicurezza in una classifica separata, vista la grande influenza rappresentata da minacce, attacchi terroristici, focolai di tensione a livello locale o tra Paesi. Per i lavoratori questo si traduce nello scegliere se accettare o meno un incarico da “expat”; per le aziende si tratta di adottare adeguate precauzioni per il proprio business, salvaguardando in ogni modo i propri dipendenti, ad esempio con servizi ad-hoc per la sicurezza delle sedi, eventuali evacuazioni, il supporto medico e psicologico».

NOTA METODOLOGICA: I dati di questa indagine sono stati rilevati tra settembre e novembre 2015, e vengono aggiornati con regolarità per poter prendere in considerazione eventuali avvenimenti che possano influenzare la qualità della vita. In particolare, le valutazioni vengono riviste nel caso di sviluppi politici, economici, ambientali significativi. Nel confrontare i posizionamenti in classifica nel 2015 e nel 2016 è necessario tenere presente che Cheonan è stata rimossa ed Edinburgo è stata al contrario aggiunta.
LE CATEGORIE PRESE IN CONSIDERAZIONE– La qualità della vita in ogni città viene analizzata considerando la media pesata di 39 fattori, raggruppati in 10 categorie:

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