C’era una volta il cheesburger. Dopo aver cacciato McDonald’s dal Salotto, vincendo nel 2011 il bando d’asta del Comune, Prada annuncia l’apertura entro Expo di un ristorante in coppia con la società Angelo Marchesi di cui ha rilevato a marzo l’80 per cento e che è proprietaria della storica pasticceria di corso Magenta.
Sarà «più un punto di ritrovo» immagina il numero uno della griffe, Patrizio Bertelli, che ha annunciato ieri la novità in arrivo. Viene avvistato di frequente in un altro regno del dolce milanese dal 1961, la pasticceria Gattullo di Porta Lodovica 2, ma Bertelli (per ora) non si sbilancia, «Gattullo è un amico – si limita a replicare a domanda -, l’unico pasticcere di Milano che produce i suoi panettoni nel retrobottega».
Si vedrà, da cosa nasce cosa. «Il marchio – sostiene – deve avere una visione più globale e il food ci aiuta». Un pensiero piuttosto comune tra le grandi firme. Si è scatenata una corsa ad abbinare moda e buona cucina con un’unica eccezione.
Dolce e Gabbana dopo 8 anni hanno venduto il ristorante «Gold» di via Poerio, zona corso Indipendenza, allo chef Filippo La Mantia che aprirà nel il suo locale on un menu siciliano al 100 per cento. Gli stilisti non abbandonano il food, ma si concentrano sul Bar Martini e il Martini Bistrot aperti dal 2003 in corso Venezia 15 accanto alla boutique uomo.
Nella mega-boutique di via Manzoni 31 Giorgio Armani ha concentrato il giapponese Nobu, un’istituzione dal 2000 per gli amanti della cucina orientale, l’Emporio Armani Caffè affacciato su piazza Croce Rossa e il ristorante e lounge bar all’interno dell’Armani Hotel. Dolce e salato il menu del Caffè Gucci , il primo ad aver abbinato fashion e spuntino griffato in Galleria, creando un dehors davanti alla boutique.
Almeno a Milano, Just Cavalli viene associato quasi prima al ristorante e club immerso nel parco Sempione, ai piedi della Torre Branca che di notte si illumina con le luci della discoteca, che ai negozi del marchio. Allo stesso modo, si va «da Marc Jacobs » in piazza del Carmine perchè è sempre aperto dalla colazione all’aperitivo al drink dopo cena, agosto compreso, il locale con dehors collegato alla boutique.
Si abbina col cibo, dal croissant alla cena, il nome di Bulgari con il ristorante aperto a tutti e non solo agli ospiti dell’hotel nella via privata Fratelli Gabba, e con la bella stagione si può vantare di un grande e delizioso giardino. «Risponde» con due piscine al quarto piano con vista sui grattacieli di Porta Nuova il «Ceresio7», ristorante e bar che gli stilisti di DSquared , Dean e Dan, hanno aperto nel quartier generale di via Ceresio 7. La pasticceria Cova di via Montenapoleone è stata acquistata dal colosso francese Lvhm di cui fa parte Louis Vuitton .
Per finire, Trussardi accanto alla boutique affacciata in piazza Scala ha triplicato l’offerta food con cafè, ristorante e lounge. A settembre ha chiuso dopo solo un anno la collaborazione con lo chef Luigi Taglienti, la regia del ristorante Trussardi alla Scala in cucina è passata a Carlo Cracco.