Sempre più locali illustri d’Italia decidono di abbassare definitivamente le saracinesche a causa di questioni economiche, della mancanza di personale e, talvolta, anche solo per stanchezza imprenditoriale. Questo è il caso del Ristorante Trussardi, locale in cui sono passati grandi chef come Andrea Berton, che proprio lì conquistò le due stelle, Luigi Taglienti e Roberto Conti, inaugurato nell’autunno 2022 con la firma dello chef bistellato veronese Giancarlo Perbellini e chiuso pochi mesi dopo nell’estate 2023.
Solamente nella città di Milano sono stati chiusi oltre 1600 locali. Tra gli ospiti più illustri, l’addio all’hotel Excel Naviglio e il suo ristorante Al Naviglio, aperti poco più di due anni fa, ad aprile del 2021, nello spazio ex Ca’ bianca di via Lodovico il Moro, una volta tempio del jazz in città.
Leggiamo di seguito parte dell’articolo di Alessandra Dal Monte e Gabriele Principato per Il corriere della sera.
Ristoranti: le chiusure del 2023 a Milano
MILANO – Solo a Milano, città dei ristoranti per eccellenza, si sono registrate 1600 chiusure a fronte di 560 aperture (dati Fipe).
Tra gli addii illustri come non citare quello della Latteria di via San Marco, là dove sotto il selciato scorre ancora il Naviglio.
“Non abbiamo più voglia”, hanno spiegato con disinvoltura gli anziani titolari di questo piccolo ristorante dall’anima popolare che le guide newyorkesi definivano “a place to be”, dove non si accettavano prenotazioni e venivano preparati piatti lontani dalle mode imperanti, come le cervella o gli involtini di verza.
E ogni cliente era uguale, tanto che a novembre i gestori avevano rimbalzato nientemeno che Madonna, arrivata a Milano per due concerti. Qualsiasi altro ristoratore si sarebbe fatto in quattro per la regina del pop, loro invece le hanno risposto secchi: “La domenica siamo chiusi”.
A tirare giù la saracinesca a luglio era stato, invece, l’hotel Excel Naviglio e il suo ristorante Al Naviglio, aperti poco più di due anni fa, ad aprile del 2021, nello spazio ex Ca’ bianca di via Lodovico il Moro, una volta tempio del jazz in città.
Le firme sull’avventura erano importanti. Dietro l’albergo c’erano infatti il veneziano Dino Scaggiante, fondatore degli hotel Excel, e lo chef Carlo Cracco, che aveva curato e lanciato il locale, tanto che inizialmente si chiamava Carlo al Naviglio.
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