MILANO – Ferrero, e il suo fondatore Michele, fanno parlare ancora. Il Gruppo di Alba ha infatti messo a segno lo scorso aprile un nuovo colpo di mercato annunciando l’acquisizione del business dei biscotti, degli snack alla frutta e dei gelati da Kellogg Company per 1,3 miliardi di dollari.
Un’operazione che costituisce un ulteriore passo in avanti nel processo di rafforzamento della leadership di Ferrero, oggi sotto la guida di Giovanni Ferrero, dal 2011 unico amministratore delegato dell’industria dolciaria. E che segna un ulteriore passo avanti nel raggiungimento dell’obiettivo, recentemente dichiarato, di voler raddoppiare il fatturato a 20 miliardi di euro entro 10 anni.
Ferrero: una storia costruita sul rapporto con i dipendenti
A gettare le basi per l’ascesa su scala globale di Ferrero e dei suoi marchi fu il padre di Giovanni, Michele Ferrero, capace di trasferire la sua impronta lungo tutta la catena del valore, fino ai rapporti con il personale.
Oltre 40 anni fa Michele Ferrero scrisse ai responsabili da lui nominati
Elencando le norme guida del personale. Il documento interno è stato recentemente scoperto e pubblicato dal settimanale Gazzetta d’Alba.
Esso contiene le “massime da seguire nei contatti con il personale“. Un documento che si apre con la frase seguente: “Quando parli con un individuo ricorda: anche lui è importante”.
Pubblichiamo di seguito i punti riportati nel documento, come pubblicati dalla Gazzetta d’Alba
1-Nei vostri contatti mettete i vostri collaboratori a loro agio:
-Dedicate loro il tempo necessario e non le “briciole”
-Preoccupatevi di ascoltare ciò che hanno da dirvi
-Non date loro l’impressione che siate sulle spine
-Non fateli mai sentire “piccoli”
-La sedia più comoda del vostro ufficio sia destinata a loro
2- Prendete decisioni chiare e fatevi aiutare dai vostri collaboratori, essi crederanno nelle scelte a cui hanno concorso
3- Rendete partecipi i collaboratori dei cambiamenti e discutetene prima della loro attuazione con gli interessati
4- Comunicate gli apprezzamenti favorevoli ai lavoratori, quelli sfavorevoli comunicateli solo quando necessario, in quest’ultimo caso non limitatevi a una critica, ma indicate ciò che dovrà essere fatto nell’avvenire perché serva a imparare
5- I vostri interventi siano sempre tempestivi: “Troppo tardi” è pericoloso quanto “Troppo presto”
6- Agite sulle cause più che sul comportamento
7- Considerate i problemi nel loro aspetto generale e non perdetevi nei dettagli, lasciate ai dipendenti un certo margine di tolleranza
8- Siate sempre umani
9- Non chiedete cose impossibili
10- Ammettete serenamente i vostri errori, vi aiuterà a non ripeterli.
11- Preoccupatevi di quello che pensano di voi i vostri collaboratori.
12- Non pretendete di essere tutto per i vostri collaboratori, in questo caso finireste per essere niente.
13- Diffidate di quelli che vi adulano, a lungo andare sono più controproducenti di quelli che vi contraddicono.
14- Date sempre quanto dovete e ricordate che spesso non è questione di quanto, ma di come e di quando.
15- Non prendete mai decisioni sotto l’influsso dell’ira, della premura, della delusione, della preoccupazione, ma demandatele a quando il vostro giudizio potrà essere più sereno
16- Ricordate che un buon capo può far sentire un gigante un uomo normale, ma un capo cattivo può trasformare un gigante in un nano
17- Se non credete in questi principi, rinunciate ad essere capi