MILANO – Ecco l’intervento integrale che Michele Cannone, Lavazza Global Brand Director Away from home, ha tenuto al convegno sul tema “La cultura del caffè alla luce della sostenibilità e della digitalizzazione” organizzato da Comunicaffè e Comunicaffe International a Vision Plaza del Sigep sul futuro della nostra filiera.
Questo è un tema importante. Qual è la correlazione tra il caffè e lo sviluppo del mondo digitale, ovvero quell’insieme di strumenti che dovrebbe permetterci di far meglio il nostro mestiere?
Quando parliamo di sostenibilità, ci riferiamo a due fenomeni: migliorare il funzionamento della filiera del caffè e trovare il canale, attraverso le tecniche digitali, per arrivare al consumatore finale.
Quest’ultima è una sfida che abbiamo in comune tra grandi, piccole e medie aziende, rispetto al comunicare ciò che c’è dietro la tazzina di caffè.
Cannone annuncia a questo punto il video di presentazione di Lavazza La Reserva de iTierra! Cuba che è visibile a questo link nel video preparato dal Sigep.
Riprende Cannone: Questo è un progetto partito circa tre anni fa che si è concretizzato soltanto oggi quando riusciamo a bere il primo caffè in Fiera.
Tutto è nato nel 2004, seguendo la filosofia del caffè sostenibile nata da una visione di Carlo Petrini.
Il cosiddetto caffè buono, pulito e giusto. Ed ecco allora che cerchiamo di spiegare che cosa c’entri la sostenibilità con la digital evolution.
Oggi siamo stati in grado di compiere, dopo circa vent’anni, quello che nel corso del tempo abbiamo tentato di portare a termine senza però avere gli strumenti adatti a disposizione per poterlo sviluppare al meglio.
Questo progetto di sostenibilità si può descrivere con due caratteristiche che lo contraddistinguono.
Innanzitutto la grande sfida Lavazza a Cuba, che mette insieme tutti gli elementi dal nostro punto di vista, del mondo migliore del caffè sostenibile.
Oltre che buono, pulito e giusto, questo prodotto significa una filiera più equa e semplice.
Questo vuole dire valorizzare e dare un futuro alle comunità locali che vivono di caffè e non ultimo, rendere consapevoli chi beve questa bevanda e che deve acquistarla più consapevolmente, avendo capito davvero cosa vuol dire vivere in modo sostenibile.
Due gli elementi chiave.
Abbiamo costruito un modello di blockchain Cuba in collaborazione con le comunità locali, che ci ha permesso di semplificare la filiera.
Solitamente questa è composta da 6/7 attori, mentre noi li abbiamo ridotti a 3. Questo significa ripartire la stessa cifra economica tra meno figure e quindi redistribuendo più risorse ai collaboratori.
L’altro elemento fondamentale.
Cuba è un panorama unico dal punto di vista caffeicolo, che non significa che il caffè sostenibile è per forza il migliore al mondo.
Il più buono forse sarà quello maggiormente sostenibile nel futuro.
Questo vuol dire che tecnicamente l’evoluzione digitale ci ha permesso di fornire a Cuba degli strumenti per preservare il proprio territorio e continuare a coltivare nelle foreste in modo naturale il proprio caffè.
Grazie ad un meccanismo di sensori che fanno lotta integrata senza l’ausilio di pesticidi.
Questo è un altro grande cambiamento prima impossibile da realizzare e applicare su larga scala.
E vengo al terzo punto su cui insistere.
Tutto questo lavoro lo raccontiamo per bene e in dettaglio al consumatore finale.
Chiunque può scannerizzare una confezione di Lavazza La Reserva de iTierra! Cuba nonché un piattino posizionato nei bar: in questo modo con gli smartphone, è possibile sapere in tempo reale cosa sta succedendo dall’altra parte del mondo e che cosa succederà da lì a pochi istanti al palato dopo aver degustato quel caffè.
Tutto questo significa essere sostenibili usando gli strumenti digitali per rendere tutto questo più facile, flessibile e concreto.”