FABRIANO (Ancona) – La storia di Maria Paola Merloni è quella di una donna che nel dna ha l’imprenditoria e anche la visione di un futuro al di là del Covid. Dopo l’avventura dell’azienda di famiglia Indesit, venduta alla Whirpool e la sua esperienza da senatrice, ha deciso di tornare sulle orme di chi l’ha preceduta ad occuparsi di macchine per fare il gelato monodose a casa. Una buona idea che ricorda molto il caffè monoporziato, ancora in fase di produzione, che leggiamo dall’articolo di Alessandro di Marco su ilrestodelcarlino.com.
Merloni e l’intuizione sul gelato casalingo monoporzionato
“Venga , si accomodi: vede lì è dove abito. Casa mia, qui dove lavoro: casa TooA, giocando con le parole del nostro marchio appena brevettato”. Il sorriso non si vede, perché coperto dalla mascherina d’ordinanza, ma là sotto c’è il ritratto di una donna determinata e soprattutto carica.
Fino a qualche anno fa non era così perché profondamente segnata dalla vendita dell’azienda di famiglia Indesit alla Whirlpool e dal lungo dibattito che ne è conseguito in una città disorientata, ma oggi la 57enne Maria Paola Merloni ha deciso di rilanciare. Lo fa, archiviata l’esperienza in politica come senatrice, provando a seguire le orme di papà Vittorio e nonno Aristide, le figure simbolo del distretto imprenditoriale locale, a cui si ispira con il suo nuovo progetto industriale, macchine per fare il gelato in casa in porzione singola, puntando oggi al mercato italiano e dal prossimo anno a quello internazionale.
“Non le nascondo che alcuni sguardi, parole, un certo rammarico delle persone dopo la vendita di Indesit, hanno lasciato il segno. Anche per questo ho deciso di tornare ad occuparmi di impresa e l’ho voluto fare qui a Fabriano dove sono le mie radici. La mia città è la sede di questa nuova avventura fatta con un po’ di follia e tanto coraggio”.
C’è profumo di romanticismo industriale e un rilanciato amore per il territorio, dietro un progetto fortemente voluto
“perché per carattere non so stare senza far niente e ho così deciso di rimettermi in gioco nel settore del ‘food tech’, prendendo un’idea nata in Inghilterra e portandola qui per essere sviluppata, in un territorio che può fare leva sul fortissimo know-how creato nel tempo nel settore degli elettrodomestici”.
Con un investimento di sette milioni di euro è partito un progetto che, nonostante i lockdown per il Covid, è sempre cresciuto portando all’acquisto e riqualificazione di un immobile in Via Pascoli, la sede della ex Turboair, azienda di cappe aspiranti da tempo non più operativa.
Nei modernissimi locali al cui ingresso campeggia fieramente il busto di Aristide Merloni, già ci lavorano venti persone
Coordinate dal giovanissimo, 29 anni appena, amministratore delegato Giulio Zuccoli, già uno dei più apprezzati manager di Klecha, banca indipendente top in Italia nelle operazioni straordinarie nel settore tecnologico. “Fornitori locali realizzano la macchina e parte dei suoi componenti, il preparato per il gelato è invece prodotto in Piemonte sotto il controllo di un mastro gelataio che sviluppa ricette per i vari gusti classici e gourmet come parmigiano o riso e zafferano.
Commercializzeremo attraverso sia canali classici di distribuzione che online. Partiamo in autunno dall’Italia ma già nel 2022 lanceremo in Francia, poi Germania e poi gli altri paesi europei. Ma adesso è arrivato il momento di assaggiare il gelato”.
Come una macchina del caffè
Si scende al piano di sotto dove il piccolo macchinario (“Mi perdoni, ma niente foto, siamo ancora in fase test”) di poche decine di centimetri di altezza e ancor meno di larghezza, praticamente come una macchina del caffè, dà subito l’idea del combinato disposto tra design elegante ed estrema semplicità. Un pulsante, uno solo, da pigiare dopo che la monodose di gelato dalla confezione scende nel bicchierino riutilizzabile e, una volta spinto il tasto, in appena tre minuti il cremoso gelato è pronto per essere gustato. “Il successo di un’azienda oggi non si fa solo con i numeri e noi abbiamo fatto nostri il valore della sostenibilità.
Per cui materiali di costruzione e confezionamento rispettano la difesa dell’ambiente, la quantità di gelato prodotto con ingredienti naturali è equivalente ad una porzione di due palline per evitare sprechi. A proposito le è piaciuto?”.
Sì, é piaciuto e anche molto. Ma non è questo il punto. Quel che conta é vedere una donna appassionata e pronta ad una scommessa innovativa che può aiutare il rilancio del claudicante territorio fabrianese a cui si sente legata per origini, tradizioni e dna imprenditoriale.