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venerdì 22 Novembre 2024
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Cina, Kenia e India trainati dal mercato del tè, prodotto sempre più richiesto

La produzione mondiale di tè nero crescerà del 2,2% annuo nel corso del prossimo decennio fino a raggiungere 4,4 milioni di tonnellate nel 2027. A spingere la produzione sarà la forte crescita di questo mercato in Cina, Sri Lanka e Kenya

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MILANO – Sempre riferendosi al report Fao, scendiamo ora nel dettaglio del mercato del tè. Sicuramente un prodotto che spinge l’economia di determinati Paesi, come Cina Kenia e India.

La domanda di tè, spinta anche dalla richiesta proveniente dai Paesi in via di sviluppo, è infatti il traino dello sviluppo agricolo di queste terre.

A dirlo è quindi l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, che sottolinea il grande potenziale – ma anche i rischi ad esso collegato – di un mercato in crescita.

Mercato del tè: come e cosa cambia

Secondo la pubblicazione, la produzione mondiale di tè nero crescerà del 2,2% annuo nel corso del prossimo decennio fino a raggiungere 4,4 milioni di tonnellate nel 2027.

A spingere la produzione sarà la forte crescita di questo mercato in Cina, Sri Lanka e Kenya.

A oggi proprio lo stato africano è il maggiore esportatore mondiale di tè nero

Ma si stima che la Cina eguaglierà il primato in meno di un decennio.

Per quanto riguarda la produzione mondiale di tè verde, questa aumenterà ad un tasso ancora maggiore. I dati parlano di un incremento del 7,5% annuo. Fino a raggiungere 3,6 milioni di tonnellate nel 2027.

Anche in questo mercato, il ruolo dominante spetterà alla Cina, dove la produzione di tè verde duplicherà passando dai 1,5 milioni di tonnellate prodotti nel 2015-2017 ai 3,3 milioni di tonnellate stimati per il 2027.

Il tè che piace ai giovani

La domanda globale di tè è spinta anche dalle nuove generazioni di consumatori, più attenti alla qualità e all’origine del prodotto e anche alla sostenibilità ambientale delle produzioni.

Cala la domanda Europea

Al contrario, i paesi europei, tradizionali importatori, hanno visto un calo – ad eccezione della Germania – dei loro livelli di consumo della bevanda.

Nel complesso, il mercato europeo del tè è ampiamente saturo e il consumo procapite è andato diminuendo per oltre un decennio. Questo, anche a causa della concorrenza di altre bevande, in particolar modo il caffè.

Il rischio dei cambiamenti climatici

Il boom di richieste rappresenta anche una potenziale minaccia per i paesi.

La produzione di te è, infatti, molto sensibile ai cambiamenti climatici. Questa pianta cresce solo in presenza di condizioni agro-ambientali molto particolari e ogni cambiamento legato all’innalzamento della temperatura rappresenta una seria minaccia per le colture.

I cambiamenti di temperatura e degli andamenti delle piogge, con alluvioni e siccità sempre più frequenti, stanno già avendo effetti sui raccolti, sulla qualità e sui prezzi del tè; diminuendo i redditi e mettendo a rischio i mezzi di sussistenza agricoli.

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