MILANO – Riparte il mercato del caffè, dopo il week-end lungo di Pasqua. Con una prima impennata nella giornata di martedì 6 aprile, che ha visto guadagni nell’ordine dei 475 punti sulla scadenza principale (maggio) della borsa newyorchese. Chiusura a 126,85 centesimi. Seduta di consolidamento il 7 aprile, con il benchmark in lievissimo calo, a 126,75. Nuova impennata nella giornata di giovedì 8 aprile, a un nuovo picco di 127,85 centesimi, massimo delle ultime due settimane e mezzo.
Londra ha seguito ancora una volta a distanza le evoluzioni della piazza di oltreoceano chiudendo, sempre giovedì, al 1.345 dollari (+16 rispetto a mercoledì), massimo – in questo caso – dall’inizio del mese.
Il mercato del caffè continua a risentire dei problemi legati alla logistica globale
E della prospettiva di una forte contrazione dell’offerta nel corso della prossima annata caffearia.
Secondo gli analisti di Citigroup, il mercato globale presenterà, nel 2021/22, un deficit di 7,5 milioni di sacchi, per quanto riguarda gli arabica.
Mentre torna la siccità in Brasile: nel Minas Gerais sono caduti, la scorsa settimana, appena 8,2 mm di pioggia, il 32% della media storica.
Il mini rally di questa settimana va contestualizzato nel positivo trend delle materie prime, che vede in ripresa anche i prezzi di petrolio, cotone, zucchero e cacao. E che beneficia del calo recente del dollaro.
“L’outlook attuale dovrebbe sostenere i prezzi al di sopra della media mobile dei 200 giorni” ha scritto ADM Investor Services, che segnala anche le previsioni pessimistiche di Cooxupé. Il colosso cooperativo brasiliano si aspetta per quest’anno un raccolto dei propri consociati di 7,5 milioni di sacchi. Contro un volume record 11 milioni l’anno scorso.
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