domenica 22 Dicembre 2024
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Cold brew: mercato destinato a crescere di 479,75 milioni nel mondo tra il 2023 e il 2028

Il cold brew è diventata la scelta preferita dai millennial e dalla Generazione Z sia negli Stati Uniti che in Cina. Seguendo questo trend catene e grandi brand come Starbucks, Dunkin Donuts e Nestle hanno introdotto diversi prodotti di cold brew RTD (Ready-to-Drink)

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MILANO – D’estate il caffè non manca tra le abitudini degli italiani, ma cambia veste e, soprattutto temperature: abituati al caffè freddo, a quello leccese o allo shakerato, c’è una novità che ultimamente sta crescendo nella sua diffusione nei locali del Bel Paese e il suo nome è cold brew. Su queste pagine spesso è stata esplorata questa bevanda ad infusione a freddo e ora ritorna con qualche dato alla mano, ripreso dal report pubblicato da Technovia e intitolato “Cold Brew Coffee Market Size 2024-2028”, disponibile come estratto in inglese qui.

Il rapporto fornisce dati completi (analisi dei segmenti per regione), con previsioni e stime in “milioni di dollari” per il periodo 2024-2028, nonché dati storici dal 2018 al 2022 per i seguenti segmenti.

Proiezioni di prodotto: A base di Arabica, a base di Robusta e a base di Liberica.

Proiezioni dei canali di distribuzione, offline e online.

Proiezioni regionali: Nord America, Stati Uniti, Canada, Europa, Regno Unito, Germania, Francia, Resto d’Europa, APAC, Cina, India, Sud America, Cile, Brasile, Colombia, Medio, Oriente e Africa, Arabia Saudita, Sudafrica, Resto del Medio Oriente e dell’Africa.

Cold brew: le dimensioni di questo mercato sono destinate a crescere di 479,75 milioni di euro (519,2 milioni di dollari USA)

Con un CAGR (Compounded Average Growth Rate) dell’8.4% e con un aumento compreso nell’arco di tempo che intercorre tra il 2023 e il 2028, sorretto da diversi fattori, come la diffusione tra i millennials del caffè istantaneo o il frequente lancio di nuovi prodotti, insieme all’espansione delle reti di vendita al dettaglio organizzate a livello globale e ai vantaggi percepiti sul piano della salute.

Il cold brew è diventata la scelta preferita dai millennial e dalla Generazione Z sia negli Stati Uniti che in Cina. Seguendo questo trend catene e grandi brand come Starbucks, Dunkin Donuts e Nestlé hanno introdotto diversi prodotti di cold brew RTD (Ready-to-Drink).

Adesso i consumatori scelgono sempre di più le bevande in bottiglia per la loro praticità e per una maggiore durata di conservazione. (nel processo di produzione del cold brew vengono utilizzati conservanti per garantirne la freschezza, un aspetto che lo rende una scelta ideale per i punti vendita al dettaglio).

Anche gli sconti e gli acquisti all’ingrosso stanno contribuendo alla crescita di questo mercato, ideale per gli utenti che prestano attenzione anche a trovare soluzioni più convenienti tra i cold brew.

Le aziende stanno percorrendo varie vie

Come mettere in campo collaborazioni strategiche, partnership, fusioni e acquisizioni, espansione geografica e lancio di prodotti/servizi, per rafforzare la loro presenza nel mercato, prevedendo crescita e analisi.

I marchi italiani non fanno eccezione, perché sono in tanti che ormai da diversi anni si sono inseriti in questo mercato ciascuna con la propria referenza: Lavazza, Illy, Kimbo, Segafredo, Caffè Borbone o Mokaflor, hanno creato delle soluzioni fredde.

Segmentazione del mercato per prodotto cold brew

Un particolare interessante: la crescita della quota di mercato del segmento del cold brew a base di Arabica sarà significativa durante il periodo preso in analisi. Questo per via del minore contenuto di caffeina rispetto alla Robusta e alla migliore qualità: già nel 2020, questo segmento si era affermato come dominante ed è in prospettiva sempre questo che si affermerà maggiormente negli anni futuri.

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