MILANO – Volcafe pessimista anche per il 2015/16. Secondo il gigante svizzero – parte del colosso londinese ED&F Man – il bilancio domanda/offerta sul mercato mondiale del caffè sarà in rosso anche nella prossima annata caffearia, seppur in modo più contenuto.
Nel dettaglio, il trader di Winterthur prevede un deficit di 8,9 milioni di sacchi per l’annata in corso (2014/15): il maggiore degli ultimi 9 anni, sebbene il dato sia minore di un milione di sacchi circa rispetto a quello stimato dalla stessa Volcafe nel precedente report.
Nella prossima annata caffearia (2015/16), l’offerta supererà nuovamente la domanda, anche se di soli 1,4 milioni di sacchi.
Ci attendono cioè – secondo Volcafe – due annate consecutive con un saldo negativo tra domanda e offerta: un’evenienza che si è prodotta l’ultima volta negli anni novanta.
La variabile principale rimane il Brasile dove continueranno a farsi sentire le conseguenze della grave siccità dell’anno scorso.
Volcafe prevede che il raccolto brasiliano 2015/16 (cioè quello che inizierà tra pochi mesi) sarà superiore al precedente di 2,5 milioni di sacchi risultando pari a 49,5 milioni di sacchi.
Un pronostico da prendere tuttora con ampio beneficio di inventario, dal momento che la siccità e le temperature al di sopra della media, registrate a gennaio nelle aree settentrionali della coffee belt, continuano a destare apprensione.
Sarà invece da record il raccolto del Vietnam, che crescerà di 3,2 milioni di sacchi raggiungendo il volume, senza precedenti, di 30,6 milioni.
Molto bene anche la Colombia, che risalirà ai massimi produttivi degli ultimi 7 anni confermando una ripresa “assolutamente sorprendente”.
In totale, la produzione mondiale 2015/16 sarà – secondo Volcafe – di 152,8 milioni di sacchi: 10,6 milioni in più rispetto alla produzione prevista per l’annata in corso.
L’outlook tracciato da Volcafe non vede tutti concordi. Secondo Sunny Verghese – direttore esecutivo e ceo (oltre che cofondatore) di Olam International – il deficit di offerta, nel 2015/16, sarà maggiore e raggiungerà i 5-6 milioni di sacchi.
Lo stesso Verghese prevede però un deficit più contenuto per quest’anno, pari a 4-5 milioni di sacchi.
Queste stime – comunque indicative, dal momento che siamo appena al quinto mese dell’annata 2014/15 – non hanno sortito grande effetto sulla borsa newyorchese, che ha concluso la settimana in ulteriore ribasso.
Il contratto principale (maggio) ha chiuso venerdì a 152,65 cents: 430 punti in meno rispetto a giovedì, nonché un ribasso dell’8,3% rispetto a una settimana fa.