MILANO – Prezzi del caffè, indietro tutta. Arretra New York, dove il contratto principale dell’Ice Arabica ha perso lunedì 5 luglio ulteriori 335 punti chiudendo a 153,05 centesimi: il 6,3% in meno rispetto ai massimi dell’ultimo lunedì di giugno. Londra scivola sotto la soglia dei 1.700 dollari chiudendo a quota 1.687, in ribasso dell’1,4% sulla settimana. A invertire il trend è stato innanzitutto il meteo brasiliano: le temperature in ripresa hanno allontanato il rischio di gelate togliendo al mercato il combustibile che aveva infiammato i prezzi del caffè la settimana scorsa.
Allarme rientrato dunque, anche se risulta tuttora difficile tracciare un bilancio dei danni subiti dalle colture.
Si tenga conto inoltre che siamo appena all’inizio della stagione invernale e nelle prossime settimane potrebbero arrivare nuovi fronti freddi. Ma a preoccupare il settore, più delle gelate, è la perdurante siccità, che rischia di ripercuotersi sin d’ora sullo sviluppo del raccolto 2022/23.
Tornando al presente, le previsioni di clima secco per i prossimi 10 giorni prefigurano un’accelerazione nelle operazioni di raccolta, che procedono un po’ a rilento rispetto alle annate trascorse.
Secondo Safras & Mercado, la raccolta risultava completata, alla data del 29 giugno, per il 48%, contro una media storica per i 5 anni precedenti del 51%.
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