MILANO – Mettendo da parte le polemiche dei mesi trascorsi, il Consiglio nazionale del caffè (Cnc) – massimo organo privato di coordinamento dei produttori brasiliani – ha espresso un giudizio positivo sulla prima stima Conab relativa al raccolto 2015/16 sottolineando altresì la sua coerenza con le cifre dell’Istituto brasiliano di geografia e statistica (Ibge).
L’agenzia specializzata del minagricoltura brasiliano ha diffuso martedì 14 gennaio la sua stima preliminare sul prossimo raccolto, che prevede una produzione compresa tra i 44,11 e i 46,61 milioni di sacchi.
Il dato medio (45,36 milioni di sacchi) è grosso modo in linea con quello ipotizzato dalla più recente stima dall’Ibge (45,5 milioni di sacchi), entità – quest’ultima – dipendente dal Ministero dello sviluppo e della pianificazione economica, anch’essa dunque espressione del governo.
In una nota a firma del direttore esecutivo Silas Brasileiro, il Cnc osserva tuttavia come la stima Conab si basi su un’indagine sul campo svolta a inizio dicembre e non tenga dunque conto degli sviluppi climatici meno favorevoli delle ultime settimane.
Negli ultimi 30 giorni, nel solo Minas Gerais, la disponibilità idrica è risultata inferiore del 70% rispetto alle medie storiche – ha scritto Brasileiro venerdì scorso citando statistiche fornite dall’autorevole MDA Weather Services. La scarsa umidità potrebbe avere effetti critici in una fase così delicata per lo sviluppo del raccolto.
Per questo motivo, il Cnc ha commissionato a Fundação Procafé una nuova indagine sul campo – attualmente in corso – le cui conclusioni verranno divulgate il prossimo mese.
Nell’attesa, la nota riassume i risultati di un recente sondaggio condotto presso gli operatori dal settore dal Centro di studi avanzati in economia applicata dell’Università di San Paolo (Cepea), dal quale emerge un quadro potenzialmente preoccupante esclusivamente nel Cerrado Mineiro (causa l’aumentata incidenza dei parassiti dovuta alle alte temperature) e nella Mogiana Paulista.
Nelle altre principali aree di produzione, la situazione appare al momento sotto controllo, anche se il protrarsi prolungato della siccità potrebbe aggravare di molto le condizioni attuali.
L’export brasiliano raggiunge intanto livelli senza precedenti. Cnc fa riferimento ai dati del Ministero dell’agricoltura, che ipotizzano volumi ancora più elevati rispetto a quelli indicati da Cecafé.
Secondo il dicastero, le esportazioni di caffè in tutte le forme hanno raggiunto, nel 2014, un totale di 36,74 milioni di sacchi, risultando superiori del 14,8% a quelle del 2013. Il tutto per un valore record di 6,66 miliardi di dollari. Il caffè si conferma la quinta voce principale dell’agribusiness brasiliano e contribuisce per il 7% circa al fatturato generato da questo settore, rileva Cnc.
Il minagricoltura di Brasilia ha diffuso anche le cifre relative al valore lordo della produzione, che nonostante il raccolto in calo è risalito, nel 2014, a 16,96 miliardi di reais (circa 5,62 miliardi di euro), contro i 14,5 miliardi del 2013.
Situazione meteo in possibile miglioramento nella Coffee Belt. Secondo i meteorologi, un nuovo fronte freddo, in arrivo questa settimana, appare destinato a indebolire l’anticiclone di blocco, che ha sin qui tenuto a secco le principali regioni di produzione.
Nei primi 20 giorni di gennaio si è registrato un forte calo delle precipitazioni. In alcune aree non piove dalla fine dello scorso anno. Ma l’evoluzione atmosferica sopra descritta dovrebbe contribuire a riportare la pioggia in quantità e frequenza sufficienti a reintegrare l’umidità mancante e ad abbassare le temperature.
Queste previsioni hanno contribuito a far scendere i prezzi degli arabica all’Ice Futures US, che ha riaperto ieri (20 gennaio), dopo la pausa di lunedì per la festività del Martin Luther King Day. Il contratto principale (scadenza marzo) della borsa newyorchese ha perso 670 punti chiudendo a 164,30 cents, non lontano dai minimi di inizio anno.