MILANO – Il difficile momento che stanno attraversando i mercati del caffè è stato – come prevedibile – al centro delle discussioni durante la convention annuale della National Coffee Association of Usa (Nca), la storica associazione statunitense fondata nel 1911. L’evento – andato in scena da giovedì 6 a sabato 8 marzo al Marriott Marquis di Houston – ha messo a confronto nelle varie sessioni congressuali, negli workshop e nei contatti informali: operatori, esperti, rappresentanti delle istituzioni, esponenti del mondo associativo provenienti dal mondo intero.
Tutti accomunati da una profonda preoccupazione per una filiera in forte sofferenza, a causa dei prezzi ai massimi storici. Ma anche delle difficoltà logistiche e di approvvigionamento, dei problemi finanziari e della mancanza di liquidità.
“I prezzi a livelli altissimi intaccano il flusso di cassa degli operatori, che non hanno abbastanza soldi per poter comprare ciò di cui hanno bisogno” ha dichiarato alla Reuters, a margine della rassegna, il direttore generale dell’ecuadoregna ELCAFE C.A., un’importante azienda produttrice di caffè solubile.
“Negli anni passati, a quest’ora, avevamo già venduto l’intera produzione, quest’anno non siamo nemmeno al 30%” ha aggiunto, per sottolineare l’enorme anomalia attuale.
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