MILANO – I mercati del caffè aprono il 2022 con andamenti opposti. Partenza lanciata per l’Ice Arabica, in consistente ripresa (+5,5%), anche se a fasi alterne. Inizio al rallentatore invece per l’Ice Robusta, che cede il 2,3%, nonostante i parziali guadagni di venerdì, seguiti però a tre sedute in territorio negativo.
Bilancio finale: New York (contratto per scadenza marzo) ha chiuso venerdì a 238,45 centesimi: 1.235 punti in più rispetto all’ultima seduta dell’anno.
Pur guadagnando 9 punti sul giorno precedente, Londra (marzo) termina la prima settimana dell’anno a 2.316 dollari: 54 dollari in meno rispetto a venerdì 31 dicembre. Il 30 dicembre era stato raggiunto un massimo storico di 2.373 dollari.
A spingere nuovamente al rialzo la piazza newyorchese, i dati Ico sull’export, che evidenziano un ulteriore frenata degli imbarchi sul fronte degli arabica. In particolare dei brasiliani naturali.
In attesa delle statistiche Cecafé, attese per questa settimana, i dati preliminari del ministero del commercio di Brasilia indicano un forte calo dell’export anche per il mese di dicembre.
Il meteo brasiliano continua a tenere in apprensione i mercati del caffè
Dopo la siccità, ora c’è il rischio che le precipitazioni eccessive portate da una potente perturbazione atlantica possano danneggiare le colture.
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