MILANO – Mercati del caffè a prezzi sempre più vertiginosi: fondamentali e speculazione hanno spinto la scorsa settimana le quotazioni delle borse a livelli senza precedenti. A New York, il contratto per scadenza maggio è volato, giovedì 13 febbraio, a un nuovo massimo in chiusura di 425,10 centesimi. Le pesanti prese di beneficio operate nella giornata di venerdì 14 febbraio hanno fatto poi arretrare il contratto del 4,3%.
La settimana si è così conclusa a 407,40 centesimi, il 2,7% in più rispetto al venerdì precedente.
A Londra, il contratto per scadenza maggio ha chiuso mercoledì al rialzo del 2,8%, a un nuovo picco storico di 5.821 dollari.
Sono seguite due sedute al ribasso, con perdite però perdite nettamente più contenute. L’ottava si è conclusa così a 5.726 dollari, $162 sopra il venerdì precedente.
L’autorevole analista brasiliano Safras & Mercado sostiene che il mercato è entrato in una fase toro che si autoalimenta, di massimo in massimo, disconnessa ormai dai pur solidi fondamentali di domanda e offerta.
Entrambi i mercati appaiono tecnicamente ipercomprati e quindi vulnerabili a forti correzioni al ribasso, come quella subita venerdì da New York.
Pochi appaiono però disposti al momento a non scommettere su ulteriori rialzi, sostiene S&M. I fondi continuano ad accrescere le loro posizioni lunghe e le dinamiche dei mercati sono sempre dominate dai compratori, fatto questo che rafforza ancora di più l’escalation dei prezzi.
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