MILANO – Cala New York, vola Londra: i mercati del caffè sono sempre sull’ottovolante. Seconda seduta consecutiva al ribasso per l’Ice Arabica, che ha chiuso mercoledì 30 giugno a 159,75 centesimi, cedendo ulteriori 45 punti. Nella seduta di lunedì, la borsa newyorchese aveva chiuso in rialzo di 490 punti, a 162,70 centesimi, non lontano dai picchi di inizio mese. Torna a crescere invece l’Ice Robusta, che ha guadagnato – sempre mercoledì – 30 dollari, risalendo a 1.705 dollari, vicina al massimo pluriennale di 1.711 dollari raggiunto lunedì.
Sul mercato londinese continua a pesare l’incertezza degli approvvigionamenti dal Vietnam. Il paese asiatico è sempre alla prese con problemi logistici legati alla scarsità dei container e alla carenza di spazi sulle navi.
New York ripiega grazie alle buone notizie provenienti dalla Colombia, dove la Federazione dei produttori conferma la ripresa degli imbarchi, anche se – avverte – serviranno mesi per recuperare il tempo perduto. Sull’andamento al ribasso ha inciso anche la debolezza del real, ai minimi settimanali sul dollaro.
In Brasile tiene banco il meteo: rimane alto l’allarme siccità, anche se la situazione appare un po’ migliorata in questi ultimi giorni. Secondo il Servizio meteorologico nazionale degli Usa, il livello delle precipitazioni in Brasile è quest’anno ai suoi minimi dal 1931.
Intanto, Somar Meteorologia lancia un allarme gelate per i prossimi giorni, anche se il rischio appare moderato.
A New York la maggior parte del caffè certificato è brasiliano
Le scorte certificate dell’Ice Arabica sono attualmente vicine ai 2,2 milioni di sacchi: circa il doppio rispetto ai minimi dello scorso autunno.
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