MILANO – Il contratto “C” stenta a mantenere la tripla cifra: dalla terza decade di febbraio a oggi, la scadenza più attiva (maggio) della borsa newyorchese ha chiuso due sole volte in area 100 centesimi. Venerdì scorso, quando la quotazione di fine giornata è stata di 100,20 centesimi. E due venerdì fa (22 febbraio), con una seduta conclusasi esattamente a 100 centesimi. Nelle altre sedute, quota un dollaro è stata superata tutt’al più in corso di contrattazione.
Il punto più basso nel grafico delle quotazioni è stato raggiunto martedì 26 febbraio, quando il benchmark ha chiuso a 96,80 centesimi rivisitando aree di prezzo prossime ai minimi storici dello scorso settembre.
Il successivo rimbalzo ha riportato il contratto principale al già citato massimo recente del 1° marzo. Ma già la seduta di lunedì 4 marzo ha totalmente cancellato i guadagni.
A un passo dalla soglia dei 101 centesimi, lo slancio rialzista si è esaurito inducendo ampie liquidazioni favorite anche da fattori tecnici. Maggio ha lasciato sul campo 285 punti terminando a 97,35 c/l.
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