giovedì 19 Dicembre 2024
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Così l’incertezza continua riflettersi sui prezzi nei mercati a termine del caffè

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MILANO – L’instabilità del quadro macroeconomico dovuta alla guerra continua a incidere sulla volatilità dei mercati del caffè. Così, l’Ice Arabica, dopo i ribassi di metà settimana, ha chiuso venerdì 8 aprile in ripresa di 550 punti (+2,4%), a un nuovo massimo mensile di 231,65 centesimi. Il rally di fine settimana va imputato alle ricoperture attuate dai fondi, a fronte dei timori inflazionistici e dell’incertezza del momento.

Sul fronte dei fondamentali, segnali negativi giungono dalla Colombia, dove la produzione mensile ha segnato, a marzo, un calo del 13% risentendo delle avverse condizioni climatiche.

La minore disponibilità sui mercati del caffè è testimoniata anche dalle cifre Ico sull’export, che registrano un calo dello 0,8% nei primi 5 mesi dell’annata caffearia.

Un ulteriore supporto ai prezzi giunge dalla forza del real brasiliano, che ha concluso il primo trimestre 2022 con la migliore performance degli ultimi 13 anni rivalutandosi del 17,5%. E il cui andamento positivo è proseguito in questa prima decade di aprile.

Cinque ribassi consecutivi hanno spinto giovedì l’Ice Robusta a 2.064 dollari, il livello minimo degli ultimi 30 giorni. Ma anche nel caso della borsa londinese, l’epilogo settimanale è stato in ripresa (+30 dollari), a 2.096 dollari.

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