MILANO – Nuova giornata di rincari per i mercati del caffè, più marcati sul fronte degli arabica. Il contratto principale (scadenza maggio) della borsa newyorchese ha chiuso ieri, giovedì 31 marzo, in ulteriore ripresa di 455 punti a 226,40 centesimi: è il livello massimo dalla fine della seconda decade. L’apertura è stata in lieve rialzo.
Il benchmark è quindi oscillato tra un minimo 220,15 e un massimo di 227,65 centesimi conservando quindi, a fine giornata, una parte cospicua dei guadagni.
La forza del real, che martedì ha raggiunto i suoi livelli massimi degli ultimi due anni sul dollaro, continua a sostenere i mercati.
Le perduranti incertezze sull’andamento della fase finale di sviluppo del nuovo raccolto di arabica in Brasile contribuiscono, a loro volta, a tenere in tensionei mercati del caffè.
Chiusura in positivo anche per l’Ice Robusta. La borsa londinese ha guadagnato ieri ulteriori 13 dollari terminando a 2.165 dollari, sempre al di sotto dei massimi di inizio decade.
L’Ico ha reso noto ieri che l’export mondiale di caffè a febbraio è stato di 11,4 milioni di sacchi, contro gli 11,2 dello stesso mese dell’anno scorso.
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