MILANO – Fondamentali tecnici, finanziari e di mercato hanno contribuito a una lieve flessione dei mercati del caffè a fine 2024. All’Ice Arabica, quattro sedute consecutive al ribasso hanno portato il contratto per scadenza marzo a chiudere, il 31 dicembre, a 319,75 centesimi per libbra: il 69,8% in più rispetto alla chiusura dell’ultimo giorno di contrattazione del 2023 (29 dicembre 2023), che è stata di 188,30 centesimi.
L’Ice Robusta ha concluso l’anno con tre sedute consecutive in territorio negativo, atterrando, sempre il 31 dicembre, a 4.875 dollari: il 71,6% in più rispetto all’ultima seduta del 2023. Durante l’anno trascorso, entrambe le borse hanno registrato rialzi senza precedenti toccando nuovi massimi storici.
New York è volata, il 10 dicembre 2024, a un intraday di 348,35 centesimi, il livello massimo, in termini nominali, per i futures degli arabica dal 1972. Londra ha chiuso, il 26 settembre, a 5.527 dollari (intraday di $5.575), record storico del contratto 10-T.
Il parziale rilassamento registrato dai mercati nelle ultime sedute dell’anno va attribuito a una serie di concause, tra cui: il rafforzarsi del dollaro, un parziale incremento delle scorte certificate, in particolare a New York, e il moderato ottimismo indotto dall’andamento meteorologico recente nella coffee belt brasiliana.
Il nuovo anno si è aperto, in compenso, con il botto
Giovedì 2 gennaio 2025, Londra ha guadagnato il 3,7% (+$181), chiudendo a 5.056 dollari, massimo dell’ultima settimana e mezza. Forti rialzi anche a New York, dove il benchmark si è rivalutato di 710 punti (+2,2%) terminando la giornata a 326,85 centesimi.
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