MILANO – Continua l’ altalena dei prezzi sul mercato a termine del caffè arabica. A determinarla è tuttora l’incertezza per l’esito del raccolto brasiliano.
Dopo avere toccato i massimi degli ultimi 25 mesi, il contratto principale (scadenza maggio) ha perso 490 punti nell’ultima seduta della settimana passata chiudendo a 201,20 centesimi.
Lunedì, le quotazioni hanno subito inizialmente una rilevante caduta scendendo sino a un minimo di 195 centesimi. Il forte supporto trovato in questa area ha determinato una immediata ripresa, che ha riportato i prezzi in territorio positivo, con guadagni finali nell’ordine dei 365 punti.
Nella giornata di ieri, il contratto benchmark ha proseguito la sua corsa al rialzo sino a un massimo di 207,40 centesimi. Sono quindi scattate le prese di beneficio, che hanno spinto nuovamente al ribasso i prezzi. Crollato a un minimo di 191,65 cents, il contratto principale ha chiuso a 192,15 lasciando sul campo 1.270 punti.
Il Cot diffuso venerdì scorso ha intanto evidenziato un sorprendente taglio delle posizioni net long degli speculatori di quasi il 12%. I dati dell’open interest confermano invece che luglio è il mese maggiormente attivo, con 71.395 lotti e una variazione positiva di 5.945 lotti.
In un nuovo report Goldman Sachs ha rivisto considerevolmente al rialzo l’outlook sui prezzi a 3, 6 e 12 mesi, portandolo da 130 a 175 centesimi.
“Anche se qualsiasi valutazione sull’impatto della siccità rimane prematura, il calo di offerta brasiliana va ad aggiungersi a una situazione già segnata dai problemi dovuti all’avanzare dell’epidemia di ruggine del caffè in America centrale e dalle previsioni di un possibile ritorno del Niño, un fattore che storicamente esercita un impatto negativo sulla produzione mondiale” si legge nel documento diffuso dalla banca d’affari newyorchese.
“Viste le incognite sopra descritte e il deficit di offerta degli arabica, che potrebbe potenzialmente verificarsi sia nel 2014/15 che nel 2015/16, ci aspettiamo che i prezzi rimangano volatili anche nei prossimi mesi”.
Nonostante la correzione al rialzo, le previsioni sopra delineate si collocano nettamente al di sotto delle quotazioni recenti dei mercati a termine.
Nel riservarsi ulteriori aggiornamenti dell’outlook, gli analisti di Goldman motivano al momento così la loro valutazione: “La nostra previsione rimane inferiore all’attuale curva a scadenza, poiché riteniamo che l’elevato livello delle scorte, dopo anni di surplus di offerta, contribuirà ad attutire l’impatto degli eventuali deficit produttivi”.