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Mentre il caffè arranca i futures del cacao sono ai massimi degli ultimi anni

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MILANO – Mentre i prezzi del caffè oscillano da mesi all’interno di un range ristretto, i futures del cacao volano ai massimi degli ultimi anni. Il contratto londinese ha chiuso ieri in lieve calo (-0,1%) a 1.819 sterline/tonnellata.

Ma in corso di contrattazione è stato raggiunto un intraday di 1.836 sterline costituente il massimo storico della borsa dal gennaio dell’anno scorso.

Il mercato newyorchese ha invece guadagnato lo 0,1% rivalutandosi di ulteriori 2 dollari e toccando un nuovo massimo di 2.617 dollari. Si tratta del valore più elevato sul contratto spot da novembre 2016.

La settimana scorsa i guadagni sono stati nell’ordine del 3,7%. Nelle ultime 13 settimane, il contratto ha chiuso ben 12 volte in territorio positivo sull’ottava precedente.

Tornando a Londra, gli speculatori hanno accresciuto la loro posizione net long di 18.323 lotti portandola a 35.334 lotti alla data del 20 marzo, stando ai dati dell’ultimo Cot.

Ciò equivale alla massima esposizione lunga da settembre 2016. Il quadro riflette le perduranti preoccupazioni per la siccità che ha colpito le aree dell’Africa occidentale, che potrebbe ripercuotersi negativamente sui raccolti di mezza stagione.

In Costa d’Avorio, in particolare, si teme una flessione di oltre il 20% rispetto ai volumi dell’annata trascorsa.

Esposizione da record

Situazione diametralmente opposta nei mercati del caffè. A New York, l’ultimo Cot – aggiornato anch’esso a martedì scorso – evidenzia un ulteriore incremento delle posizioni long dei fondi, per un totale di 59.610 lotti, contro i 56.884 lotti di cui al report precedente.

Nella prima seduta della settimana, i futures degli arabica segnano una ripresa dai minimi di venerdì. Il contratto per scadenza maggio ha guadagnato 95 punti risalendo a 118,15 centesimi sostenuto dal parziale indebolimento del dollaro.

Tipico “inside day” per Londra, che torna sopra la soglia dei 1.700 dollari in corso di contrattazione, ma chiude la giornata in ulteriore, lieve declino. Il contratto per scadenza maggio arretra marginalmente (-2 dollari) terminando la sessione a un nuovo minimo di 1.688 dollari.

Il quadro dei fondamentali rimane avaro di novità. Come osserva l’ultimo report di I. & M. Smith, l’unico fattore di supporto potrebbe essere costituito dal basso livello dei prezzi pagati attualmente ai produttori, che spesso coprono a stento le spese.

La scarsa remunerazione attuale potrebbe indurre i produttori a tagliare gli investimenti in input e cure agricole con possibili ripercussioni negative sui rendimenti futuri.

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