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venerdì 22 Novembre 2024
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Meditazione e tè: dalle sue origini leggendarie ad oggi, 2 mondi collegati

Il tè verde contiene anche il prezioso aminoacido L-Teanina, che funziona da sedativo naturale del sistema nervoso centrale. Ad opera di questo aminoacido, la caffeina viene assorbita dal’organismo in modo graduale, risultando attiva più a lungo ma con pericoli minori per il cuore

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MILANO – La cerimonia del tè, un’esperienza di degustazione e anche di meditazione che trova le sue origini lontane nel tempo. Una leggenda giapponese racconta le origini di questa bevanda legata a un momento spirituale vissuto e interrotto da un monaco buddista. Questa connessione non si è mai rotta e anzi si rinnova nei secoli: leggiamo di questo equilibrio dal sito della naturopata Elisa Pasquini su elisapasquininaturopata.it.

Meditazione e tè, insieme si completano

Una leggenda giapponese racconta che Bodhidharma, un monaco buddista del VI secolo, dopo 9 lunghi anni di meditazione ininterrotta, si assopì per un attimo. Per timore che questo potesse accadere di nuovo distogliendolo così dall’ impegno preso, decise di tagliarsi le palpebre, che caddero sulla terra e germogliarono: nacque così la prima pianta del tè.

Questa leggenda è una perfetta metafora del profondo legame tra tè e meditazione, maturato tuttavia a partire da reali affinità: è risaputo infatti che il Tè sia utile per non assopirsi e mantenere vive l’attenzione e la concentrazione durante le lunghe pratiche di meditazione, grazie al suo contenuto di caffeina.

Ma non è tutto

Il tè verde contiene anche il prezioso aminoacido L-Teanina, che funziona da sedativo naturale del sistema nervoso centrale. Ad opera di questo aminoacido, la caffeina viene assorbita dal’organismo in modo graduale, risultando attiva più a lungo ma con pericoli minori per il cuore.

Studi dimostrano inoltre che la L-Teanina stimola l’emissione delle onde Alfa, onde che il nostro cervello emette quando siamo in uno stato di profondo rilassamento e durante la meditazione profonda.

E’ facile quindi comprendere come il tè verde e la meditazione siano i due innamorati perfetti per una lunga storia d’amore

Questa, in particolare, parte da molto lontano: intorno al 550 d.C. la pianta del tè (la Camellia Sinensis) venne importata in Giappone, ad opera di alcuni monaci buddisti.

Nel corso di quasi un millennio, preparazione e consumo del tè in Giappone variarono molto, fino a che nel 1460 c.ca, il monaco zen Murata Shukō, trasformò la preparazione del tè Mat-cha – tè in polvere allora molto in voga, in Cina – da un semplice incontro fra amici, senza canoni o principi, in un atto meditativo. Fu così che preparazione e condivisione del tè divennero un momento intimo fra poche persone: il padrone di casa e i suoi ospiti, in una piccola stanza; il rito era basato sulla sensibilità del buddismo Zen, ovvero sulla purificazione dello spirito in relazione con la natura. Nacque così la celebre Cerimonia Giapponese del Tè in polvere: la Cha No Yu.

Un secolo dopo, Sen no Rikyū, il maestro indiscusso della Cerimonia del tè, elevò la Cha No Yu alla sua espressione più alta e ne fece una vera e propria forma d’arte, codificandone in maniera definitiva i canoni: serenità e sintonia, silenzio e quiete interiore, armonia e natura.

Ecco quindi i nostri innamorati convolare a nozze

Nei secoli successivi, e fino a noi, questo matrimonio non ha subito crisi; come ogni unione davvero riuscita, i due sposi hanno al contrario continuato ad accrescersi e migliorarsi a vicenda.

Le tecniche di coltivazione e lavorazione del tè verde Matcha si sono affinate al punto da renderlo ad oggi uno dei prodotti alimentari più pregiati del mondo, mentre migliaia di artigiani e artisti giapponesi della ceramica, del bambù e del ferro, hanno regalato nei secoli alla cultura del tè alcuni fra i manufatti più raffinati e incantevoli che si fossero mai visti.

La Cerimonia del tè, riconosciuta come una delle espressioni più affascinanti e poetiche della cultura giapponese, è famosa in tutto il mondo; ormai si moltiplicano ovunque le scuole di Cha No Yu, dove un numero sempre più grande di persone si reca per apprendere l’arte della meditazione del Tè.

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