giovedì 26 Dicembre 2024
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McCafé parla sempre di più il cinese, mentre Charles Lu (ex Luckin Coffee) cerca il riscatto

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MILANO – McCafé parla sempre più in cinese. McDonald’s punta infatti ad accelerare l’espansione della sua rete di caffetterie in Cina, per stare al passo con un mercato in fortissima crescita in questi ultimi anni, nonostante la pandemia. E il colosso dell’arco dorato non guarda soltanto alle metropoli maggiori, ma anche alle città di seconda e terza fascia, dove intende aprire un migliaio di nuovi McCafé nei prossimi tre anni.

Il tutto dopo aver quasi triplicato il numero di location cinesi nell’arco degli ultimi due anni portandole a un totale di 2.500 unità.

Tra le metropoli di prima fascia, la più strategica rimane Shanghai, che riafferma il suo primato di capitale cinese del caffè.

Nella città più popolosa della Cina, nonostante i recenti lockdown, la spesa per il caffè rimane superiore a quella di Pechino, Guangzhou e Shenzhen messe assieme.

Qui, McDonald’s ha in progetto un centinaio di aperture all’interno dei suoi ristoranti già esistenti, di qui alla fine dell’anno prossimo.

Un impegno ribadito dalla general manager di McCafé China Regina Hui, che aggiunge: “Shanghai ha una vivacissima cultura del caffè, con una grande varietà di clienti e di fornitori di servizi”.

McCafé è sbarcato a Shanghai, con il suo primo flagship store, nel 2020. Il locale, che sorge nel distretto di Xuhui, è un format ibrido, che comprende anche una vasta offerta di pasticceria e dessert, oltre alla caffetteria.

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