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sabato 02 Novembre 2024
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Da Caffè Mauro a Caffè Moak: la storia raccontata in un’intervista da Maurizio Mauro

Maurizio Mauro è nipote di Demetrio, fondatore nel 1949 del Caffè Mauro, glorioso marchio legato alla città calabrese dello Stretto. Oggi, supermanager del caffè, è direttore operativo di Caffè Moak, torrefazione di Modica

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CATANZARO – Caffè Mauro: un nome che è diventato parte della storia di Reggio Calabria, dove ha avuto origine nel 1949, dalla visione di un imprenditore che ha lasciato in eredità non solo l’azienda familiare, ma anche la sua passione per la bevanda all’attuale titolare Maurizio Mauro. E’ proprio lui a raccontare la storia dietro allo sviluppo di questa torrefazione, in un’intervista a lanuovacalabria.it.

Maurizio Mauro ha da poco superato i cinquant’anni

Per tutta la vita ha respirato aroma di caffè nell’azienda di torrefazione fondata a Reggio Calabria nel 1949 dal nonno Demetrio. “Mio nonno era un imprenditore visionario, aveva lottato per Reggio capoluogo, ma era radicale – narra a cuore aperto mentre ripercorre a flash il racconto di vita. – La storia dell’azienda di famiglia è indissolubilmente legata a Reggio Calabria, in via Florio prima, e poi in via Borrace, per passare, infine, a Campo Calabro. Sempre legati alla città.

Quando si doveva scegliere la sede dell’ultimo impianto, il Comune di Latina ci aveva offerto un terreno. Mio padre rifiutò, non volle spostare tutto il personale e lasciare senza reddito le famiglie che da anni lavoravano per noi”.

Ripercorrendo le tappe aziendali, si fa presto a mettere insieme le fasi salienti

Le prime miscele vendute sfuse, le prove successive dei mix delle varietà di caffè, la torrefazione sul gusto reggino e l’intuito del passaggio al packaging, fino alle cialde e alle capsule col marchio inconfondibile di una calabresità testarda e appassionata che giunge antesignana al marketing di una campagna pubblicitaria su Carosello, entrata nelle pagine della storia della comunicazione italiana.

”Ho vissuto fin da bambino nell’azienda che era a conduzione familiare. Il mio primo Sic, Salone Internazionale del caffè di Milano, l’ho fatto a 10 anni. Ero già operativo, non perché lavorassi, ma perché frequentavo a pieno regime quel mondo d’avanguardia. A mio nonno piaceva portare personaggi famosi, sponsorizzare manifestazioni sportive, come il Giro d’Italia e tutto questo avveniva, passava da casa nostra. Era bellissimo. La Città era da noi e noi vivevamo le passioni, le emozioni con lacittà.

Anche mio padre, Ninì per gli amici, ha proseguito la tradizione aziendale– molto prima di me ha appreso tutto sul campo, in una foto del 15 marzo 1951 è in giro in bicicletta con dei pacchetti di caffè da consegnare – unitamente alla passione e al sostegno della gloriosa squadra di basket Reggio Calabria e di quella di calcio”.

Le testimonianze fotografiche di momenti familiari, dei cambiamenti dell’azienda e della Città, ritornano spesso nei racconti di Maurizio. Le immagini, capaci di riportare tante vicende, tanta vita, sono allineate in fila nell’album dei ricordi del racconto della famiglia e dell’impresa che diventa una narrazione storica, corale di tutto il popolo di una città.

Questa storia della Mauro si racconta tutta con le foto in bianco e nero

“Il nonno era un appassionato di fotografia e poiché ci vedeva lungo, ad un certo punto decise di avere un fotografo sempre al seguito per raccontare, testimoniare tutte le cose importanti dell’Azienda e immortalare i passaggi salienti della storia della famiglia e della sua Città. Prestandrea, mi pare si chiamasse” .

Ma è Annalisa Mauro, sorella di Maurizio e una dei tredici nipoti di Maria e Demetrio Mauro- come tiene a precisare – che dal 2017 lavora per scelta personale e per custodire la memoria e il nome della famiglia, al riordino dell’archivio fotografico. Ben 2608 tra foto e video in super otto sono conservati nella loro forma originale e digitale, divisi in cinque diversi percorsi, ciascuno con un proprio codice colore: l’attività marittima, gli anni in Africa, la famiglia, l’azienda Mauro e i moti per Reggio Capoluogo. “C’è tanta storia della città nelle foto dell’archivio, ed è bello pensare che la memoria sia importante per gli individui quanto per la collettività” mi dice Annalisa con tono dolce che fa intravedere un animo schivo e riservato, ma generoso.

E con altruismo ci regala un piccolo album che ha messo insieme per La Nuova Calabria, un dono con le foto che raccontano la storia dei Mauro. (Mini Album di Famiglia by Annalisa Mauro).

La capacità imprenditoriale di Demetrio Mauro nasce con un commercio marittimo nel braccio di mare che unisce la Calabria alla Sicilia, una tranship sul porto di Reggio Calabria.

La nave “Salvatore padre”, in tempo di guerra fu confiscata. “Non escludo trasportasse coloniali – fa memoria Maurizio Mauro– non ne sono certo. Sicuramente, però, nonno prima di affidare la tostatura dei sacchi ricolmi di chicchi verdi ad una torrefazione catanese, ha fondato ben 7 imprese. L’ultima fu il caffè.

Prima di intraprendere questa strada fece un lungo percorso di approfondimento e formazione sulla materia. Ho ancora i suoi libri del’50 che spiegano come si fa un’azienda di caffè. Poi, mio zio andò a vivere in Brasile. Anch’io lo raggiunsi sulle piantagioni di caffè e constatai che eravamo molto conosciuti. Mio nonno raccontava con dovizia di particolari le specificità del chicco bruno e le sue mille sfaccettature, fin da quando era andato a Milano con papà a comprare la macchina per la torrefazione che poi portò a Reggio Calabria.

Avevamo la linea alimentare del caffè macinato, ma quella principale era la linea bar con caffè delicati e miscele ben definite. Il 97% del prodotto diretto ai Bar era una miscela costruita sul palato e testata sui gusti dei reggini. Molto particolare, – si sofferma con competenza Mauro, riconosciuto come uno dei massimi esperti in materia di caffè verde- si chiamava “De Luxe”.

Un caffè Arabico con provenienza Brasile, Colombia, Salvador, Perù, Etiopia e due asiatici, secondo i periodi dell’anno, per la Robusta. Prodotti lavati e non essiccati al sole eccetto i brasiliani. Una miscela aromatica caratterizzata da sentori di vaniglia e cioccolato. La tostatura, poi, faceva la sua parte. Ogni caffè ha un range di tostatura che varia secondo i periodi dell’anno. Un prodotto a inizio raccolta ha più umidità che perde man mano, perciò il periodo dell’anno gioca molto. Una tostatura veloce, nata in Germania, è utilizzata per abbattere i costi, ma il chicco non acquista una torrefazione uniforme all’interno e all’esterno. Questo non aiuta la qualità del prodotto finale. Ci vuole una tostatura lenta e poi serve la sensibilità dei tostatori”.

Ma chi è oggi Maurizio Mauro, nipote del fondatore dell’aroma firmato Calabria?

Cresciuto tra sacchi di caffè verde e alchimie aromatiche delle miscele più pregiate, Maurizio lascia Reggio Calabria per frequentare gli studi universitari a Milano e poi a New York. Inizia a lavorare nell’azienda a Milano e nel ’94 ritorna a Reggio Calabria, sempre nell’azienda di famiglia, della quale è stato anche presidente, accanto al papà Ninì, da cui apprenderà tutto e riceverà i segreti del caffè.

“Da Milano sono ritornato con la forza e la voglia di fare qualcosa per la mia Terra, alla quale mi sento molto legato, così come lo è stato prima di me mio nonno e lo è mio padre – confessa Maurizio – Di questa città ci si innamora. E non vuoi lasciarla mai più”. Intanto matura competenze e moltiplica le esperienze su progetti e attività legati all’industria del caffè.E’ Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria e vice presidente di Confindustria Calabria, vicepresidente dell’Associazione Italiana Torrefattori e membro dell’Assemblea dell’Associazione Italiana dei Prodotti di Marca, fino a ricoprire la carica di presidente dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria.

Nel 2016 si separa definitivamente dall’omonima azienda, ma non dal mondo del caffè perché oggi è manager di Caffè Moak, affermata azienda di torrefazione siciliana. Il manager reggino, la cui famiglia ha contribuito a creare la leggenda del mitico marchio nato in riva allo Stretto, riconosciuto ovunque, continua ad interessarsi al mercato del caffè ed ha rapporti commerciali con mezzo mondo. ”Sono molto soddisfatto di quello che faccio adesso.

La Caffè Moak è un’azienda che ha 50 anni di storia familiare

Molto simile all’ambiente e ai valori in cui sono cresciuto, con un impianto importante e un management qualificato che ha portato innovazione. Produce caffè eccezionali perché il prodotto è eccellente. Quando sono arrivato abbiamo cambiato molte cose”, un largo sorriso illumina il volto di Maurizio Mauro che appare sullo schermo della nostra diretta skype mentre dà la sua testimonianza per la Nuova Calabria. Il manager del caffè, col suo bagaglio professionale, oggi preferisce guardare avanti. Le sue parole sono lo specchio del suo spirito, combattività e ironia “Ogni giorno promette una novità. La cosa migliore è svegliarsi ogni mattina pensando che ci aspetta qualcosa di bello.” Così Maurizio Mauro, con indosso l’eredità degli avi che hanno creato la leggenda del caffè in riva allo Stretto, mentre abbraccia la moglie Patrizia con i piccoli Carla e Matteo, affronta il nuovo giorno sempre con la stessa passione e con nuove emozione tra l’inconfondibile aroma del caffè appena tostato.

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