MILANO – Alcuni parlano della terza onda del caffè in riferimento alla cultura, giunta dagli Stati Uniti, degli specialty coffee. Alcuni hanno definito la quarta onda come quella invece che coinvolgeva la rivalutazione dell’acqua come elemento costitutivo del caffè. C’è poi chi ha teorizzato, vedi Nicola Fabbri, l’Italian Wave degli sciroppi made in Italy abbinati all’espresso italiano. E poi, ci sono il Cavaliere del Lavoro Maurizio Cimbali, e la quinta onda: che stavolta è meglio indicare come la 5thWave.
Che, in questo caso, non è una denominazione per definire un nuovo fenomeno sul fronte del caffè. Piuttosto il nome della rivista su cui il Presidente ha raccontato l’universo Gruppo Cimbali da uno sguardo interno.
Riportiamo quindi l’intervista al Presidente del Gruppo Cimbali, consultabile nella versione integrale, in inglese, su worldcoffeeportal.com
Il Cavaliere del lavoro Maurizio Cimbali, un interlocutore d’eccezione
Attraverso le risposte del Cavaliere emergono parole chiave che descrivono bene le linee guida del Gruppo: si parte con crescita e qualità, elementi che hanno caratterizzato e continueranno a contraddistinguere l’azienda.
Focus sui nuovi trend che sempre più danno forma al mercato delle macchine professionali per l’espresso italiano.
Che oggi si orientano verso la produzione di superautomatiche. Senza tuttavia dimenticare due fondamenti del settore come la categoria delle attrezzature tradizionali e, in particolar modo, lo scambio continuo e aperto con gli addetti ai lavori.
Il momento che Maurizio Cimbali ha sentito di più
Nel percorso di sviluppo e successo del Gruppo, il Presidente indica nell’intervista il 1962 quando si verificò l’episodio che lo ha colpito maggiormente in tutti questi anni. Per l’esattezza riferendosi alla creazione della macchina battezzata come Pitagora e della sua vittoria del Compasso d’Oro. Una rivoluzione per il settore delle macchine professionali per il caffè espresso italiano, in termini di estetica e di materiali innovativi impiegati.
Un altro motivo di onore per il Cavalier Maurizio Cimbali porta il nome Faema e la speciale menzione per il modello E61.
Non solo macchine ma anche cultura
Nel racconto di Maurizio Cimbali non poteva mancare il riferimento al Mumac, il Museo delle macchine del caffè professionali di Binasco (Milano), e la sua apertura per celebrare i 100 anni di attività aziendale. E subito è seguita l’inaugurazione della Mumac Academy, per offrire una formazione professionale di alto livello per tutti gli operatori.
Così si è pian piano costituito un polo di riferimento per tutto il settore, una rete internazionale e solida che si è arricchita nel 2019 con la creazione dello spazio di condivisione e supporto del Flagship Faema di Milano in Via Forcello 8 in Zona Tortona, nel cuor della Milano del Design.
Maurizio Cimbali: “Al cuore dell’azienda, le persone”
Persone, specialmente giovani, alle quali il Gruppo garantisce possibilità di crescita professionale anche all’estero, e lo sviluppo di abilità tecniche e esecutive utili per sviluppare il business.
Nel futuro dell’azienda possibili acquisizioni
Perché, come ha affermato lo stesso Presidente, è necessario rafforzare la propria presenza su un mercato sempre più competitivo. Per fare ciò, potrebbe esser strategico valutare nuove acquisizioni e partnerships per evolversi insieme verso nuove direzioni.
Qualcosa di più personale
Maurizio Cimbali infine conclude con una nota un po’ più intima, in cui ammette di aver dovuto prendere decisioni importanti durante gli anni di lavoro all’interno del Gruppo: è possibile commettere errori, ma è essenziale saperli interpretare come momenti di crescita.
E ai giovani poi consiglia di investire nella formazione per ritagliarsi un posto di rilievo in questo settore dinamico. E che, tuttavia, non è sufficiente dimostrarsi ottimi professionisti: la chiave imprescindibile restano l’entusiasmo e la passione.
Infine una nota curiosa che emerge dall’intervista: il Presidente di Gruppo Cimbali inizia la sua giornata con un doppio espresso a casa propria, a cui aggiunge più avanti, in ufficio, un altro espresso. Naturalmente sempre preparato con macchine adeguate.