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venerdì 22 Novembre 2024
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Nespresso, le Master Origin: per MilanoCaffè percorso sensoriale di 5 nuove proposte speciali

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MILANO – Venerdì 28 e sabato 29 settembre, nelle ex palazzine dei Dazi all’Arco della Pace, è avvenuto il lancio delle cinque nuove proposte Nespresso, le Master Origin, attraverso un’esperienza che ha coinvolto tutti i sensi. Una presentazione che proseguirà anche nei primi giorni di ottobre in coincidenza con MilanoCaffè e la Giornata internazionale del caffè. Più che un semplice assaggio di diverse origini, è stato realizzato un vero e proprio viaggio esplorativo. Il racconto attraverso le sensazioni, di 5 paesi e 5 metodi di lavorazione. Sotto la guida di coffee expert che hanno accompagnato i più audaci, attraverso la storia dietro ogni tazzina.

Emanuela Cattanea, una degli esperti di caffè Master Origin

 

Dunque un esperimento replicato, seguendo la scia della Giornata Internazionale, grazie all’adesione di Nespresso a MilanoCaffè. Il programma delle Master class è stato ripartito in più momenti e luoghi. 

A Milano in mostra i Master Origin Colombia, Master Origin Ethiopia e Master Origin India, presso il Flagship Store, Piazza del Liberty: sabato 29 settembre alle ore 11.30; lunedì 1 ottobre e mercoledì 3 ottobre alle ore 16.00; oltre che presso la Boutique Nespresso dentro lo Shopping District “City Life”, Piazza Tre Torri. Lunedì 1 ottobre e martedì 2 ottobre alle ore 11.00. Infine, a Monza, all’interno della Boutique Nespresso, via Italia, 5. Sempre lunedì 1 ottobre alle ore 15.30 e poi martedì 2 ottobre alle ore 11.30.

Focalizzate invece su Master Origin Nicaragua e Master Origin Indonesia le Master Class organizzate, presso il Flagship Store di Milano in Piazza del Liberty. Il martedì 2 ottobre alle ore 16.00 e poi giovedì 4 ottobre alle ore 17:30; ancora nella Boutique Nespresso presso lo Shopping District “City Life”, Piazza Tre Torri: sabato 29 settembre e mercoledì 3 ottobre alle ore 11.00. Infine, ancora a  Monza, nella Boutique Nespresso, via Italia, 5: sabato 29 settembre alle ore 10.30.

Le Master Origin sono acquistabili presso le Boutique del marchio e sul loro sito ecommerce, al prezzo di 0,43 euro per capsula da circa 5 grammi.

Master Origin, le 5 esperienze Nespresso

Il luogo allestito per il lancio è stato trasformato in un tempio della degustazione, suddiviso in 5 grandi aree all’interno delle quali soffermarsi e giocare con i sensi. Ogni zona era un viaggio da un Paese d’origine a un altro: Colombia, India, Ethiopia, Nicaragua e Indonesia. Tutte composte da 100% Arabica, fatta eccezione solo per l’India, caratterizzata da una miscela tra Arabica e Robusta monsonata.

Per ogni postazione, un esperto è andato oltre il solo servizio al quale gli italiani sono abituati -una toccata e fuga al bancone – arricchendo quindi il rito tradizionale con una spiegazione comunicativa del prodotto. Proposta al consumatore quindi, non un caffè veloce, stereotipo dietro qui viene spesso confinato il mondo delle capsule. Piuttosto una condivisione di conoscenze, passate tramite l’analisi olfattiva richiamata da diversi descrittori.

Ethiopia, dalla culla del chicco alle mura domestiche

Il percorso attraverso i sensi parte proprio dal Paese di origine per eccellenza, l’Ethiopia. Le sue caratteristiche sono tante quanto complesse. Prima di dare un’assaggio al palato, si allena l’olfatto per risvegliare alcuni odori che poi dovrebbero emergere dalla tazzina. A disposizione del visitatore, elementi come arancia, albicocche e bergamotto. Gli stessi che poi riemergono in bocca, dopo un’accurata degustazione.

Nicaragua, la svolta verso il mais

Per il coffeelover che desidera un risultato più equilibrato e dalle note dolci di miele e cereali. Da anticipare con descrittori come biscotti al burro, fetta biscottata integrale e miele di miglio. Le papille gustative possono riconoscerli tutti, durante l’assaggio.

Per raggiungere questo risultato, i coltivatori della zona hanno utilizzato la tecnica “black-honey“. Un particolare processo che apre la via agli zuccheri naturali dei frutti del caffè direttamente al nucleo del seme. Si tratta di un procedimento estremamente complesso. Questo perché, il frutto viene rimosso durante l’asciugatura e ciò rende necessario un monitoraggio continuo degli operatori. In modo da evitare il danneggiamento dei chicchi Inoltre, è da considerare il clima umido della zona, che influenza l’essiccazione rallentandolo. Fino a prolungarlo di diverse settimane.

Un salto in Colombia

Colombia è un lavato prodotto da una raccolta tardiva, effettuata dopo circa 5 giorni oltre la maturazione. Sotto il continuo monitoraggio dei coltivatori, al fine di controllare al meglio la concentrazione di zuccheri. A preparare la degustazione vera e propria, predisposti all’analisi olfattiva i frutti rossi essiccati, la nocciola tostata e il cioccolato fondente.

Ad Est, con l’Indonesia

Dalla provincia più settentrionale di Sumatra, Aceh, sino a Milano e poi, nelle case degli italiani. Il clima del luogo è caratterizzato da una forte umidità. Per questo motivo, i coltivatori applicano un metodo 100% indonesiano chiamato “wet-hulling“. Qui, le ciliegie di caffè sono raccolte con metodi tradizionali. Segue la fermentazione durante la notte, dentro i sacchi. Solo la mattina seguente vengono sciacquate.

A questo punto, prima  di passare all’asciugatura, avviene il lavaggio dei chicchi, poi decorticati ancora bagnati. In questa fase, i chicchi hanno una forma schiacciata. quasi deforme. Assumono un colore blu/verde lattiginoso. E’ proprio questo processo che permette al sole e al calore, di penetrare direttamente all’interno del chicco verde, accelerando l’asciugatura.

Le sue caratteristiche nel momento della degustazione richiamano i descrittori del miele di castagno, cioccolato fondente e tabacco. All’assaggio, emergono le note tostate, frutto di una lenta tostatura.

L’India e i suoi monsoni

Quando il consumo di caffè in Europa ha mosso i suoi primi passi, le navi trasportatrici del caffè verde viaggiavano circa per sei mesi. In questa traversata, i chicchi subivano l’azione dell’umidità, che li gonfiava; nonché del sole, che invece li asciugava ridimensionandoli un’altra volta. Queste continue modifiche, alteravano sia la struttura fisica del caffè verde che la sua composizione chimica. Questa tecnica è conosciuta come “monsonizzazione“, di solito utilizzata con l’Arabica, questa volta sperimentata sulla Robusta.

Nespresso ha voluto quindi esplorare un vecchio metodo su un prodotto insolito, per riscattare un po’ la Robusta. Comunemente poco apprezzato dal punto di vista qualitativo. L’olfatto si prepara attraverso dei descrittori molto legati al terroir indiano: pepe nero, tabacco e cannella, un elemento invece che vuole richiamare proprio la monsonizzazione.

Non solo capsule

La parete di piante di riso

Le Master Origin sono solo uno dei messaggi che Nespresso intende mandare ai suoi clienti, in termini di qualità e sostenibilità a tutta la filiera. Il percorso alla scoperta del rituale Nespresso, termina sulla Vertical farm, dove i chicchi di caffè rinascono nei chicchi di riso. Attraverso un complesso processo di recupero, che può impiegare più di un anno, il caffè esausto diventa concime per le piante di riso. Un esempio virtuoso di di economia circolare, nel rispetto dell’ambiente, oltre il riciclo delle parti in alluminio delle capsule.

 

Il muro di piante di caffè
Il casello del dazio all’Arco della Pace di Milano
Lo specialista di caffè Nespresso Massimiliano Marchesi (sinistra) con lo chef André Berton (centro)
Lo specialista di caffè Nespresso Massimiliano Marchesi (sinistra) con lo chef André Berton (centro)

 

di Simonetta Spissu

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