FIRENZE – Massimo Battaglia, responsabile della ricerca per Accademia del caffè espresso de La Marzocco, ha raccontato più nel dettaglio il progetto dietro la creazione del master Caffè aRomaTre: frutto del lavoro congiunto tra organizzato dal corso di laurea in Scienze e Culture Enogastronomiche del Dipartimento di scienze dell’Università degli studi Roma Tre, in collaborazione con l’Accademia del Caffè Espresso e la Federazione italiana dottori scienze agrarie e forestali (Fidaf).
Battaglia, com’è nata l’idea di creare un Master del caffè a Roma?
“Innanzitutto non parliamo solo di un Master, ma di una vera e propria formazione universitaria certificata, una possibilità da potenziare in Italia. A Roma stiamo pensando di avviare sia un Master di primo livello sia un corso di alta specializzazione, così da dare l’opportunità di accesso non solo ai laureati, con un percorso aperto anche a chi è senza il titolo di ottenere un certificato di livello universitario.
In un Paese come l’Italia, l’esigenza è quella di fare formazione e informazione per dare vita ad una figura nuova, ovvero l’operatore del settore, il professionista del caffè che può andare dal trader, a colui che va in piantagione, che gestisce una caffetteria 2.0. Insomma, parliamo di una figura a 360 gradi. Noi ci siamo accorti che all’interno del mondo del caffè c’è ancora una notevole mancanza di informazioni e che c’è ancora tanto da lavorare per raggiungere un consumo più consapevole. – continua Massimo Battaglia – A Roma ho trovato un terreno fertile in un gruppo di accademici appassionati, di alta professionalità, che nella loro carriera hanno già incontrato il caffè da un punto di vista professionale, chimico, storico, della caratterizzazione dell’acqua.
È incredibile constatare che ancora oggi il caffè è conosciuto da tutti, ma in realtà non se ne sa nulla. L’aspetto curioso è che incrociamo questa bevanda più volte al giorno, ma nessuno ci ha spiegato la genesi del caffè. È una lacuna che è un fatto e va colmata.”
È importante per La Marzocco instaurare una relazione tra mondo aziendale e mondo universitario?
Battaglia: “E’ importante per l’Accademia del caffè espresso, in qualità di hub e start-up de La Marzocco. Accademia vuole fare cultura del caffè super partes, fare informazione, senza avere rapporti stretti con delle aziende in particolare. Il fatto di poter sviluppare un master su questo tema è uno dei punti principali della nostra mission.”
Battaglia, quali sono gli obiettivi di questo Master, qual è la sua durata e come si sviluppa didatticamente?
“Come Accademia abbiamo proposto e promosso questo Master, creato poi e gestito dall’Università. Una maggior parte sarà costituita da crediti accademici e la restante parte si comporrà invece di tirocini, laboratori che l’Accademia potrebbe fornire come supporto operativo e tecnico allo stesso Master. L’obiettivo più ambizioso è quello di portare anche le origini ai corsisti, cercando di avere collegamenti diretti e magari organizzare visite e tirocini direttamente in piantagione.
Il corso si svilupperà così: consideriamo la filiera per intero, dalla piantina sino alla tazza, comprendendo anche aspetti diversi come quello storico, quello sulla salute, sull’impresa e il management di un coffee-shop, ma anche un approfondimento sul riutilizzo dei residui, delle polveri e della caffeina.”
Quando è prevista la sua partenza ufficiale?
“Ancora non è stato approvato ufficialmente, è tutto in fase di studio. Dipende dall’approvazione del Dipartimento e poi dall’Ateneo. Ma speriamo che per il 2022 si possa partire. Sono previsti 6 mesi di corsi e 4 settimane dedicate all’esperienza di tirocinio. Vorremmo così offrire qualcosa di diverso per aiutare i giovani a entrare nel mondo del lavoro con una selezione delle imprese oggetto di stage.
Il Master dovrebbe coinvolgere un numero di iscritti ristretto, per lavorare meglio in maniera intensa e mirata, e sarà proposto a un costo il più accessibile possibile.”
Battaglia, è quindi prevista una fase di tirocinio anche ne La Marzocco?
“Certamente. Noi ci metteremo a disposizione come Accademia per offrire un periodo di tirocinio anche con noi”.
Il Master di Roma Tre è un percorso parallelo, precedente o è consigliato come un seguito alla proposta formativa offerta dai corsi dell’Accademia dell’Espresso?
“Sono due cose diverse che potrebbero esser complementari. All’Accademia il programma che abbiamo strutturato è molto preciso, concentrato in una sola giornata. Parliamo di un’offerta particolarmente specializzata, che include anche una fase molto pratica che all’Università manca.”
Battaglia, qual è il programma aggiornato dell’Accademia per questo prossimo anno accademico?
“Dal primo di ottobre siamo tornati operativi, con un sito internet aggiornato. Accademia, come La Marzocco è piuttosto dinamica. Tutto quello che riguarda i dettagli dei corsi può esser consultato online (accademiaespresso.com/vivi-accademia)”
È attiva la collaborazione anche con enti formativi della città di Firenze?
“A Firenze collaboriamo con l’Università per un altro master: UniVerso Caffè. Nato con l’aiuto del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (Dagri) e in partenza a gennaio 2022, è un altro progetto figlio dell’idea che se sono diversi gli enti che agiscono sullo stesso campo, migliore sarà il risultato.
Personalmente ho cercato di sviluppare due Master in parallelo e entrambi si sono realizzati. Come Accademia, siamo aperti a diverse collaborazioni: più siamo a lavorare su una tematica giusta e più i risultati saranno importanti.
Il caffè può esser inquadrato da due punti di vista diversi: come prodotto agricolo (ed è l’approccio sviluppato maggiormente da UniVerso Caffè) e come food lungo tutta la filiera, dalla sua parte sensoriale, dalla sostenibilità, tutti argomenti più attuali e che saranno trattati da Caffè aRomaTre. Le due cose possono andate di pari passo. Ricordiamo poi che UniVerso Caffè è già stato approvato. Mentre a Roma c’è un grande entusiasmo tra gli accademici in attesa dell’ufficializzazione del master e del corso.
Un’altra cosa che differenzia le due iniziative accademiche: all’Università di Firenze esiste solo il Master per laureati, mentre a Roma partirà anche il corso per gli operatori senza certificazione. Insegnerò anch’io al master: mi occuperò di coltivazione, di processo sino alla parte del verde, e al collegamento con le origini.”