TREVISO – Il re del caffè segna il gol all’ultimo minuto. Con un tempismo veramente straordinario. Massimo Zanetti, industriale e candidato sindaco a Treviso, 36 ore prima dell’apertura dei seggi elettorali, annuncia di avere comprato il Treviso Calcio.
E immediatamente scoppia la polemica con i suoi competitori per la carica di primo cittadino.
Massimo Zanetti conquista i tifosi del Treviso
La squadra biancoceleste è appena retrocessa dalla prima alla seconda divisione. Dopo una stagione tormentata e segnata dai problemi economici dell’attuale gestione.
Ma Zanetti, in piena campagna elettorale, fa promesse e parla già di risalita.
«Sono un sognatore ma anche un imprenditore, che semina sperando di raccogliere – ha spiegato. – Mi ero impegnato con la città dicendo che avrei fatto qualcosa per il Treviso.
Sono riuscito a convincere una persona danarosa, un altro imprenditore del territorio, a iniziare questa avventura. Lui ha sempre detto di no, ma insieme a me ha deciso di farlo. Ritorneremo una grande squadra».
Massimo Zanetti sindaco
Se sarà eletto sindaco, ha aggiunto, non prenderà le redini della società da presidente. ma comunque vadano le elezioni manterrà il suo impegno a risollevare le sorti del club.
Per fare il suo annuncio, Zanetti ha scelto il palchetto allestito ieri sera in piazza Borsa. Dal quale ha concluso la campagna elettorale delle liste civiche a suo sostegno per la corsa a Ca’ Sugana.
Dalle casse acustiche alle spalle di Zanetti arrivavano le note dell’inno del Treviso Calcio
Composto da Red Canzian dei Pooh. Non era la prima volta, a dire il vero, l’aveva già scelto per accompagnare le proprie uscite pubbliche.
Fra i presenti c’erano alcuni tifosi della curva e i piccoli calciatori in erba delle giovanili del Treviso. Tutti in tuta, assieme agli accompagnatori.
E c’era anche Corvezzo, l’ormai ex presidente, braccia conserte, qualche passo più indietro dei candidati in prima fila. A giorni l’acquisizione di Zanetti e del suo socio sarà formalizzata: il secondo nome potrebbe essere quello di Bepi De Longhi, altro noto imprenditore trevigiano.
Le conferme arriveranno solo dopo la firma
Come se non bastasse, nel corso del suo ultimo comizio elettorale l’imprenditore della Segafredo ha anche spiegato di avere convinto l’amico De Longhi a confermare la sponsorizzazione del Treviso Basket.
Ha poi annunciato il ritorno delle grandi mostre di Marco Goldin in città. Una serie di colpi di scena proprio nell’ultimo giorno utile per lanciare messaggi alla città, chiamata al voto domani e lunedì, che non poteva lasciare indifferenti i rivali.
I quali non l’hanno presa molto bene. Non va per il sottile lo Sceriffo di Treviso Giancarlo Gentilini. Il candidato sindaco di Lega e Pdl: «Tutti quanti adoperano degli espedienti per acquistare voti – ha commentato.
– Io gliel’avevo chiesto tante volte, di rilevare la società, e mi ha sempre detto di no perché aveva preso una cantonata con il Bologna, si dice. Adesso ne fa merce di scambio. Compra il Treviso per avere voti e questo è un reato».
Lo Sceriffo crede nella buona fede di Massimo Zanetti
«ritengo che non sia un industriale da strapazzo, l’ho sempre giudicato una persona a posto e se dice una cosa la mantiene», ma rimane dubbioso.
«In questo momento non doveva farlo, puzza di bruciato». «Sono contento – sorride Giovanni Manildo (Pd) -. E’ una buona notizia per la città e per il calcio, perché, al di là dell’esito delle elezioni, Zanetti dovrà mantenere la sua promessa.
Il tempismo dell’annuncio fa sospettare un’operazione elettorale
«Io non l’avrei mai fatto a due giorni dal voto. Se non altro per evitare strumentalizzazioni ». E Alessandro Gnocchi, portavoce e candidato sindaco del Movimento 5 Stelle: «Ne ricavo un’impressione triste. Se questo sarà il suo stile di amministratore, fatto di pura propaganda… Ma se sarà in grado di fare qualcosa di buono per la città, ben venga. Non faccio processi alle intenzioni, anche se viene da pensar male».
Solo Alessia Bellon (Indipendenza Veneta) lo appoggia in pieno
«Sono contenta per Treviso. Spero che Zanetti investa tanti soldi nella squadra. Voglio essere ottimista e pensare bene, altrimenti ne farebbero le spese i tifosi, la squadra e la città.
Io sono una donna del fare e non mi sento di puntare il dito contro chi fa, a prescindere dalle intenzioni».
*Fonte: Corriere del Veneto