MILANO – Massimiliano Mattone non è nuovo su queste pagine: lo abbiamo conosciuto innanzitutto come autore del manuale Il Barista di casa e poi come imprenditore che di recente ha avviato la sua attività La Bottèka l’arte del caffè nell’Isola del Liri, all’insegna della qualità di bevanda, offerta e servizio. Ora torna a parlare per esprimere la sua opinione sul tema scottante del prezzo della tazzina, che è ancora molto discusso tra gli addetti al settore e i consumatori che hanno dovuto tutti affrontare dei rincari. Riportiamo quindi l’intervento che la redazione ha ricevuto.
Mattone dice la sua sui costi
“Sto leggendo vari articoli che parlano dell’innalzamento del prezzo della tazzina, legato soprattutto alla qualità e alla filiera più sostenibile. Volevo a tal proposito riportare quella che è la mia esperienza nel mio locale “Bottèka l’arte del caffè“.
Anche se il coffeshop è collocato in una realtà provinciale, con idee e convinzioni molto radicate, questo fatto non ha frenato la mia voglia di voler applicare quelli che ritengo siano prezzi doverosi e congrui sia al prodotto che propongo e quindi alla sua qualità che al servizio stesso.
All’inizio i clienti entrando erano spaventati nel leggere espresso 1,20 € o addirittura espresso monorigine – prodotto che va da un minimo di 1,80 € a un massimo di 2,50 € – ma una volta assaggiati e gustati, in seguito alle spiegazioni sostenute da tracciabilità della filiera e dietro la corretta estrazione della bevanda per valorizzarla, ecco che il cliente ha iniziato a percepire da solo la differenza, arrivando a comprendere che ciò che stava bevendo aveva un sapore che faceva percepirne la qualità.
Sono passati pochi mesi dalla apertura della mia attività e i consumatori sono in netta crescita. Ciò che è ancora più fondamentale è che iniziano da soli a dire: “Quando una cosa vale ed è di qualità la riconosci e a quel punto non badi più di tanto al prezzo” .
A questo punto credo, sempre secondo la mia esperienza, che bisogna mantenere la barra dritta!
E cercare di far del bene al nostro settore, ovviamente valorizzando ciò che offriamo ed evitando di far percepire il caffè come un prodotto esclusivamente di lusso, ma dimostrando che dietro la qualità, la tracciabilità, la professionalità c’è un prezzo più che congruo, specie in una società in cui il consumismo ci porta a spendere oltre uno stipendio semplicemente per avere in tasca l’ultimo smartphone.
Quindi il punto è, quanto vale il nostro benessere?”