lunedì 23 Dicembre 2024
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Fabian: “I dati della CCIA di Milano sul decaffeinato sono sbagliati”

In Germania esistono tre grandi industrie di decaffeinizzazione che servono in primis il mercato interno, terzo nel mondo per volume e primo in Europa proprio davanti all’Italia; il paese tedesco è fortemente orientato all’esportazione del caffè in ogni sua forma, tanto che come esportatore in valore assoluto supera l’Italia, che pur riesporta ben un terzo del caffè che qui viene importato e trasformato. Non stupisce quindi che la maggioranza del decaffeinato importato in Italia provenga dalla Germania

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MILANO – Con riferimento alle cifre di CamCom Milano, pubblicate in apertura di questo numero, riceviamo e diamo spazio alla critica, del dottor Massimiliano Fabian, un importante imprenditore triestino, che ricopre, e da tantissimi anni, cariche di rilievo nel mondo del caffè italiano e internazionale. Fabian è, tra l’altro, presidente dell’Associazione Caffè Trieste e Vicepresidente del Trieste Coffee Cluster, membro del Comitato esecutivo della Federazione europea del caffè e del Consiglio direttivo del Comitato italiano caffè. Ed è soprattutto Amministratore Delegato di Demus, importante azienda operante nella decaffeinizzazione del caffè verde, nonché Vicepresidente Delegato di Demus Lab. Il suo intervento prende le mosse dai dati specifici relativi alle importazioni di caffè decaffeinato.

Fabian dice la sua

Leggo e resto basito dalla superficialità con cui vengono scritti e interpretati i dati da un organismo importante quale la CCIAA di Milano – ci ha scritto Massimiliano Fabian -. Nel comunicato stampa ufficiale (ripreso da tutta la stampa nazionale; n.d.r.) è scritto che il caffè decaffeinizzato proviene quasi totalmente dalla Germania (94,9%)”. Se ci limitassimo a parlare delle mere importazioni, senza considerare la produzione italiana, questo è vero, ma una lettura data così sfalsa completamente la realtà.

In Germania esistono tre grandi industrie di decaffeinizzazione che servono in primis il mercato interno, terzo nel mondo per volume e primo in Europa proprio davanti all’Italia; il paese tedesco è fortemente orientato all’esportazione del caffè in ogni sua forma, tanto che come esportatore in valore assoluto supera l’Italia, che pur riesporta ben un terzo del caffè che qui viene importato e trasformato. Non stupisce quindi che la maggioranza del decaffeinato importato in Italia provenga dalla Germania.

Ciò che non viene rilevato nello scritto è che in Italia esistono altre tre industrie di decaffeinizzazione

Nel complesso minori rispetto ai concorrenti tedeschi, ma certamente significative e segnatamente importanti per il mercato italiano e il complesso delle sue esportazioni. Pertanto una comunicazione dove appaia che la totalità o quasi del decaffeinato italiano è fatto in Germania è assolutamente falsa e fuorviante ed è irrispettosa verso una realtà imprenditoriale nazionale che ha una lunga e prestigiosa storia ultra cinquantennale orientata a una tecnologia alimentare complessa e in continua evoluzione quale la decaffeinizzazione. Massimiliano Fabian Presidente dell’Associazione Caffè Trieste e Amministratore Delegato di Demus

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