domenica 22 Dicembre 2024
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Il Maestro Iginio Massari: “Approdare a Londra da Harrods è una conquista”

Il maestro pasticciere: "Le aree sono tante, i collaboratori validi. Le maestranze remano tutte dalla stessa parte. Fondamentale seguire la stessa linea, standardizzare tutto"

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Il re dei pasticcieri Iginio Massari e la figlia Debora ripercorrono un anno di successi culminato con l’atterraggio a Londra e la scelta di Harrods di puntare sul panettone artigianale rigorosamente targato Brescia. Leggiamo di seguito parte dell’articolo pubblicato sul portale Brescia Oggi.

I risultati della famiglia Massari

La sostanza, prima della forma.I riflettori si accendono su un crescendo rossiniano: 5 negozi a Brescia, Milano, Torino, Verona e Firenze, 11 pop-up Store, lo shop-on-line a gonfie vele, le Tre Torte d’Oro del Gambero Rosso e riconoscimenti da tempo ampiamente internazionali: da ultimo, a Londra, la scelta di Harrods di puntare sul panettone artigianale rigorosamente targato Brescia.

Risultati e prospettive che Iginio Massari e sua figlia Debora possono analizzare con il sorriso. “Abbiamo lavorato bene e i meriti – sottolinea Iginio – vanno condivisi con l’altro mio figlio Nicola, che si occupa di tecnologia interna: noi non adattiamo i prodotti alle macchine ma le macchine ai prodotti, una percezione innata in lui. E ringrazio mia moglie Maria: lei guadagna, io spendo. Quando Debora era piccola sua madre le faceva fare ginnastica artistica, danza classica, pianoforte; io la portavo a judo. E a 8 anni mia figlia batteva i ragazzi di 15 a braccio di ferro”.

Le vittorie non mancano nemmeno adesso

Debora: “Vero. È stato un ottimo anno: nei negozi c’è sempre la coda, i Pop-Up Store hanno registrato un 70 per cento di aumento rispetto all’anno scorso in questo periodo. Si tratta di punti-vendita generalmente posizionati nelle stazioni centrali dell’alta velocità e il traffico post-Covid è aumentato. A livello logistico l’organizzazione necessaria a soddisfare tutte le richieste non è semplice, i reparti sono saturi, ma abbiamo un bellissimo team.”

Iginio: “Le aree sono tante, i collaboratori validi. Le maestranze remano tutte dalla stessa parte. Fondamentale seguire la stessa linea, standardizzare tutto.”

Libri e televisione, ma anche premi e social: un 2022 da incorniciare, con il fiore all’occhiello dell’ingresso di Debora nella Top 100 di Forbes sulle donne al comando in Italia.

Debora: “Un anno anche sul piano personale: negli ultimi tempi sto raccogliendo tutto quello che ho seminato prima. Sono entrata in azienda nel 2000, ormai 23 anni fa.”

Iginio: “E un mese fa a Piacenza 800 studenti dell’università Cattolica hanno ripercorso la tua carriera.”

Debora: “Mi dà soddisfazione quando sui social vengo presa come punto di riferimento quale persona che dà ispirazione sul lavoro e nello sport: i miei orizzonti, dopo la famiglia. Non esiste altro nelle miei giornate. Il sessantenne che è sempre stato sedentario e mi scrive “Sono andato camminare mezz’ora seguendo il tuo esempio” mi inorgoglisce. I social non servono solo a mettersi in mostra, possono anche lanciare messaggi.”

Iginio: “Io non li guardo mai i social. Spacco? È perché mi fanno spaccare! E spaziare.”

Brescia, Milano, Roma, Londra: il brand è sempre più internazionale?

Iginio: “Approdare da Harrods, nel negozio più blasonato a livello mondiale, è una bella conquista.”

Debora:Siamo conosciuti, ma non tutti ci hanno assaggiato: colpisce quando anche in un’ambasciata scatta l’effetto wow. Assaggiano e non si aspettano che sia così buono… Noi chiediamo solo questo: assaggiateci e giudicherete. Siamo stati riconosciuti come brand di lusso, primo caso in Italia in ambito-food. Di lusso, sì, ma accessibile: caffè e mignon sono alla portata di tutti.”

Iginio: “Ecco perché la moda si è buttata sulla pasticceria e non viceversa: il dolce è per tutti.”

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