domenica 22 Dicembre 2024
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Martino Zanetti, presidente Hausbrandt, compie 80 anni: ecco la sua storia tra caffè e arte

Sotto la sua guida, grazie a una visione nuova e moderna, il Gruppo è cresciuto in maniera esponenziale, superando brillantemente anche il difficile periodo Covid. Oggi Hausbrandt, ha registrato una crescita del 15% del fatturato, che si attesta sui 100 milioni di euro

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NERVESA DELLA BATTAGLIA (Treviso) – Non basterebbe un romanzo di mille pagine per raccontare in maniera esaustiva la vita di Martino Zanetti. L’imprenditore, ma anche l’artista. L’ufficiale degli alpini, ma anche il talentuoso pittore. Il pianista appassionato di musica e lo studioso incuriosito dalla storia, ma anche l’abile uomo d’affari capace di clamorosi exploit finanziari.

Martino Zanetti, l’ottimista e il riflessivo. Il collezionista e il filantropo. Uomo di pensiero e di azione, sempre guidato dall’istinto e da una bruciante passione per il lavoro e per la cultura. Una passione, che non conosce età.

Ma chi è veramente Martino Zanetti, l’imprenditore trevigiano che, il 4 febbraio, taglierà il prestigioso traguardo degli 80 anni? Chi è l’uomo alla guida del Gruppo Hausbrandt, un impero da cento milioni di fatturato? Chi è il decano dei torrefattori che ha legato a doppio filo il proprio nome alla lunga tradizione del caffè?

Nato nel 1944, durante un bombardamento degli Alleati, nello studio del nonno avvocato, in centro a Treviso, Martino Zanetti cresce in un’epoca di rinascita e di ripartenza per la città, per la regione e per l’Italia. Un’epoca di grandi occasioni, che il giovane saprà cogliere in pieno, grazie ad un innato senso per gli affari, ereditato forse dagli antichi mercanti e artisti veneziani, presenti nell’albero genealogico delle famiglie paterna e materna.

Il Gruppo. Da realtà territoriale, a vero e proprio colosso conosciuto in tutto il mondo. Con una spiccata abilità nel destreggiarsi nel mondo del lavoro, facendo tesoro dei preziosi insegnamenti paterni, Martino Zanetti è riuscito negli anni a ritagliarsi un ruolo di primo piano nel competitivo mercato del caffè, bruciando le tappe e inaugurando nel 1970 il suo primo stabilimento.

Un successo travolgente, che ha portato all’acquisizione dello storico marchio triestino Hausbrandt.

Correva l’anno 1988 quando, durante una breve vacanza al mare, una telefonata di un amico commercialista presentò a Martino Zanetti l’offerta: il marchio era in vendita, non per crisi ma per volontà.

Come accaduto più volte nella sua vita, di fronte a un’opportunità unica, l’imprenditore trevigiano ha saputo fare la scelta giusta. Senza grandi calcoli numerici, ma guidato da quella razionalità che l’ha sempre contraddistinto, Martino Zanetti ha dunque portato a termine uno dei migliori affari della sua vita imprenditoriale.

Sotto la sua guida, grazie a una visione nuova e moderna, il Gruppo è cresciuto in maniera esponenziale, superando brillantemente anche il difficile periodo Covid. Oggi Hausbrandt, ha registrato una crescita del 15% del fatturato, che si attesta sui 100 milioni di euro.

Un Gruppo di livello internazionale, che conta circa cinquecento collaboratori e un grande impianto di torrefazione a Nervesa della Battaglia, sempre nel trevigiano.

Numeri importanti, che non rendono però completamente l’idea del profondo lavoro svolto da Martino Zanetti, il cui caffè oggi è servito in tutto il mondo. Una realtà all’avanguardia, ben strutturata e gestita in maniera professionale, oltre che da Martino Zanetti, da una governance quasi tutta al femminile.

Caffè, ma non solo. Altra caratteristica dell’imprenditore, è quella di essere in grado di valorizzare al massimo ogni prodotto su cui concentra la sua attenzione. Lo dimostra il successo ottenuto dai marchi Col Sandago, nel settore vitivinicolo, e Theresianer, nel mondo della birra di qualità, senza dimenticare il più recente Martin Orsyn, champagne d’autore. Tutte scommesse vinte, grazie a una lungimiranza non comune.

L’arte e la Fondazione

Se da un lato Martino Zanetti rappresenta dunque una figura di spicco nel panorama imprenditoriale veneto e non solo, altri importanti meriti gli vanno riconosciuti in ambito artistico, culturale e storico.

Come un “Pico della Mirandola dei tempi moderni”, cresciuto con un libro sempre in mano, Martino Zanetti fin da bambino ha dimostrato una grande predisposizione per l’arte, in particolar modo per la pittura e la musica.

Affascinato fin da giovanissimo da numerosi artisti, l’imprenditore matura nel corso degli anni una riconosciuta capacità pittorica, che lo porterà ad esporre le sue opere in diverse città e all’interno di importanti collezioni internazionali.

Per Martino Zanetti, pittura è disegno e colore, emozione. Il colore è la sua interpretazione delle sensazioni dove la parola non ha luogo, perché disegno e colore la sostituiscono. Concetti validi anche nel mondo della musica: l’imprenditore, che ama infatti suonare il pianoforte, ritiene che l’artista si realizzi nella sua sensibile comunione con lo spettatore, sia esso pittore, musicista o attore.

Tra i tanti meriti in ambito artistico, memorabile l’intuizione relativa alla palladiana Villa Barbaro di Maser e al suo “movimento scenico”, collegato con il mondo shakespeariano.

Un enigma lungo 400 anni, risolto attraverso lo studio dei libri di Vitruvio, di Trissino e di Andrea Palladio, che ha permesso all’imprenditore studioso di individuare il filo che unisce l’architettura dello storico edificio, voluto da Daniele Barbaro, al lavoro del drammaturgo e poeta inglese.

All’occhio attento di Martino Zanetti non è infatti sfuggito che gli affreschi di Villa Maser, realizzati da Paolo Veronese, raffigurano le scene delle commedie, particolarmente del Mercante di Venezia. Barbaro, era infatti architetto, maestro di architettura di Palladio e maestro di pittura di Veronese, e ha voluto fissare in un manufatto, in una Villa, il suo concetto della comunicazione artistica, della scena.

Proprio il suo immenso amore per l’arte, ha recentemente portato Martino Zanetti a dare vita alla Fondazione Hausbrandt 1892, con sede a Vienna; nata per portare alla luce, o meglio alla conoscenza, di un pubblico evoluto l’identità dell’Europa e del suo patrimonio storico, artistico e culturale, la Fondazione si propone di incentivare gli studi umanistici con varie iniziative e con la collaborazione scientifica di istituzioni accademiche e culturali, italiane e straniere, tra cui figurano rinomati enti di ricerca francesi, tedeschi, austriaci, spagnoli, olandesi e altri ancora.

La preziosa e unica raccolta di oltre 10.000 volumi antichi in lingua italiana, francese e inglese, in possesso di Martino Zanetti, è stata donata alla Fondazione per dare ad accademici e studiosi di ogni Paese, la possibilità di consultare e studiare un patrimonio di conoscenza raro e dal valore culturale inestimabile.

Tra i prossimi eventi organizzati dalla Fondazione, coordinati dalla professoressa Flavia Buzzetta, il ciclo di incontri “Altri rinascimenti”. Il primo, domenica 25 febbraio, intitolato “Shakespeare, chi è costui?”, si terrà tra le mura del Monastero di Santa Caterina, a Treviso.

A 80 anni, Martino Zanetti, artista visionario e istrionico, ha intenzione di continuare sulla strada tracciata nel corso di questi decenni, contraddistinti da grandi successi in ambito aziendale, artistico, culturale e storico.

Circondato da figure giovani e dinamiche e con l’entusiasmo di chi pensa sempre al domani, Martino Zanetti guarda avanti, pensando al futuro, senza mai scordare il passato.

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