I dipendenti di una fabbrica di tè a Marsiglia hanno scelto di rilevare la loro fabbrica dopo la decisione della Unilever di delocalizzare la produzione in Polonia. La nuova gestione propone l’utilizzo di materie prime naturali e di provenienza esclusivamente francese. Il controllo della fabbrica sarà gestito in maniera autonoma dai dipendenti. Leggiamo di seguito parte dell’articolo pubblicato sul portale Euronews.
La scontro contro Unilever a Marsiglia
MARSIGLIA – 1336, come i giorni della lunga lotta contro la multinazionale Unilever. È questo il nome scelto dai dipendenti di una fabbrica di tè nei pressi di Marsiglia, in Francia, che hanno scelto di rilevare la loro fabbrica dopo la decisione della Unilever di delocalizzare la produzione in Polonia. Un progetto in cui i dipendenti hanno preso il pieno controllo della loro vita lavorativa.
“La nostra è la battaglia di una cooperativa che vuole una società dove le persone contano, dove sono le persone a fare vivere la loro azienda, e non gli azionisti”, sottolinea Marie-Clarie Amato, della cooperativa. “Noi vediamo le cose in una maniera meno convenzionale”.
Una lotta di resistenza per continuare a produrre
Tra le novità proposte dalla nuova gestione, c’è l’utilizzo di materie prime naturali e francesi.
Delle scelte che purtroppo non bastano a garantire la sopravvivenza dell’azienda. La produzione è in calo, con 220 tonnellate di tè prodotte ogni anno, e l’inflazione comincia a farsi sentire sui consumi dei clienti.
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