domenica 22 Dicembre 2024
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Marsiglia è crogiolo di tradizioni e culture anche nei locali e nelle caffetterie

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MILANO — Piccola digressione turistica in terra francese, per parlare di Marsiglia, città turisticamente meno della più quotata rispetto ai celebri centri della vicina Costa Azzurra. Ma non per questo meno interessante da conoscere e scoprire. Questo articolo, tratto dal notiziario di HostMilano, è quasi un inno alla diversità e alla multiculturalità della metropoli foceana e dei suoi locali, compresi i caffè. Tra richiami alla ricchissima tradizione autoctona e crossover etnici.

Una città dove si respira diversità. È la prima sensazione del viaggiatore che arriva a Marsiglia, annusa l’aria, gira le sue strade vocianti e cotte dal sole. E, inevitabilmente, promette a se stesso che qui tornerà.

Perché l’antica Massilia fondata dai Greci nel 600 a.C. non ha monumenti strabilianti ma di sicuro sa accogliere. Con quel suo fare rilassato e dolce che conquista al primo istante.

La sua scena – i bar, i ristoranti, ma anche le terrazze aperte da aprile a ottobre, gli alberghi e gli ostelli di design – è una versione in miniatura di ciò che si può trovare nel bacino del Mare Nostrum.

Ristoranti algerini, marocchini, tunisini, mauritani, italiani, spagnoli, portoghesi, albanesi sorgono accanto l’uno all’altro e si contaminano. Anche il piatto cittadino, la bouillabaisse, riflette quest’anima.

Creato dai pescatori con il pescato del giorno non venduto, è un mix di pesci di scoglio, crostacei, triglie, dalla provenienza, rigorosamente mediterranea, conviviale e comunitario.

Il nuovo convive con il vecchio

L”ostello di design di Philippe Starck, con i salvagente utilizzati come décor sopra al bancone del bar è solare e colorati come il 13 Coins, il tipico bar marsigliese del Panier, che compare in innumerevoli film e serie tv e nei romanzi “noir” di Jean-Claude Izzo, autore della trilogia con protagonista il poliziotto Fabio Montale.

Non tutto funziona certo. La città è caratterizzata da disuguaglianze drammatiche con i più poveri concentrati nei quartiers nords.

Ma Marsiglia ha lavorato molto per migliorare. Nel 2013 è stata la capitale europea della cultura e sono arrivate le archi-star – da Stefano Boeri a Jean Nouvel – che con le loro realizzazioni hanno rivitalizzato una scena un po’ fané e rinvigorito i flussi turistici.

Sopra tutto resta l’accoglienza marsigliese, declinata nei vari momenti della giornata. Dalla colazione all’aperitivo a base di pastis declinato in mille modi ognuno con il suo nome (Mauresque, Perroquet, rourou, pélican, cornichon e via dicendo) alla cena; dal locale di ultimissima tendenza a quello antico di due secoli.

Varia e diversa come il consumatore di oggi è abituato a trovare su Instagram, ma che poi ricerca nella vita reale.

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