MILANO – Le grandi marche dell’alimentare, che con la gdo non sono mai riuscite a collezionare dati e gusti dei propri consumatori se non attraverso consulenze esterne o accorgimenti allo scaffale, affilano le armi del marketing non solo online.
Lunedì è partita in Francia e in Germania, firmata dal colosso del cioccolato Milka (Mondelez), l’iniziativa a metà strada tra old e new economy per catturare l’attenzione (e l’identità) dei clienti direttamente dalla classica barretta di cioccolato che è arrivata però sugli scaffali amputata di un quadratino.
Il pezzo mancante, fa sapere l’azienda, potrà essere inviato a una persona cara, fornendo i propri dati e quindi quelli del ricevente.
Su un altro fronte il gigante del beverage Coca-Cola, fresco del suo tour anche in Italia dedicato alle lattine personalizzate con il progetto «condividi una Coca-Cola con» (fenomeno che ha fatto impennare le vendite in tutto il mondo), ha annunciato che immetterà sul mercato d’Oltralpe altri 100 nomi oltre ai 150 che hanno messo in delirio i fan francesi della marca, accusata fino a qualche tempo fa dai big della consulenza di essere pigra a livello marketing e «di aver impiegato 10 anni, troppi, per partorire un nuovo prodotto: la Coca-Cola Zero» (si veda ItaliaOggi del 17/3/2012).
L’iniziativa di portare i nomi propri sui prodotti è stata sposata anche da Nutella che ha già testato in Spagna, poi Belgio e Francia i vasetti personalizzati: si va su Facebook, si mette il proprio nome e arriva a casa un’etichetta da apporre sul vasetto di crema spalmabile. E gli esperti giurano che presto l’esperimento riguarderà la Penisola e la Svizzera.
fonte: http://www.italiaoggi.it/news/dettaglio_news.asp?id=20130828115005849
