TORINO – Lavazza dà pieno sostegno alle richieste avanzate da Confindustria al Governo per una politica più attenta alle esigenze delle imprese. “Condividiamo a pieno lo slogan – Senza impresa non ci può essere ripresa”, spiega Marco Lavazza (foto), vicepresidente dell’azienda che porta il suo nome, “per risollevarci servono azioni forti a sostegno dell’impresa, perché è dal mondo della produzione che possono arrivare energie e capacità per ridare un futuro all’Italia.
Ma è soprattutto indispensabile un profondo e radicale cambiamento culturale, una vera “rivoluzione”, di costume, di pensiero e di priorità, che riconosca a chi fa impresa, al capitale, al mercato, al talento e al merito, il valore – individuale e collettivo – che è loro attribuito dai modelli sociali moderni, dinamici e di successo”.
Aggiunge Marco Lavazza: “L’export da solo non potrà trainare la ripresa dell’intero Paese. È necessario far ripartire la domanda interna, a iniziare dagli investimenti alle imprese, svolta imprescindibile dall’azione del Governo. La chiave per uscire da questo momento così difficile è recuperare le “radici industriali” del nostro Paese, e riproporle in chiave moderna.
Si deve scommettere sulla riqualificazione verso l’alto del sistema industriale, sulla tecnologia alla base della manifattura intelligente. In Italia ci sono risorse e imprese, come la nostra, capaci di dimostrare grande proattività, grazie anche agli investimenti di ricerca e green tech”.
Innovazione, tradizione e capacità di fare distretto devono essere i concetti alla base del futuro industriale italiano. Le imprese devono puntare alla riqualificazione dei loro sistemi interni investendo sia in ricerca sia in macchinari tecnologicamente avanzati per potersi rivolgere ai mercati premium, attraverso lavorazioni con un valore aggiunto.
Lavazza crede nel sistema Italia: ha previsto 160 milioni di euro di investimenti ripartiti tra lo stabilimento di Gattinara e i nuovi uffici direzionali di Torino. Nei prossimi anni Lavazza ha l’obiettivo di portare ben oltre il 50% la quota estera di fatturato. Il Gruppo attualmente impiega 3.600 addetti nel mondo e coinvolge oltre 1.650 persone in Italia.
