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lunedì 04 Novembre 2024
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Marco Amato: “Il museo Lavazza e l’archivio digitale storico ora pubblico, sempre in evoluzione”

Il direttore: "Un solo museo non sarebbe mai bastato a raccontare tutta l’enorme mole di materiali dell’archivio storico, da qui, l’esigenza di digitalizzare e rendere navigabile il nostro archivio, ritengo sia una grande opportunità"

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TORINO – E’ ancora fresca la notizia riguardante l’apertura dell’archivio digitale storico Lavazza al pubblico, agli operatori dell’azienda e ai ricercatori universitari. Una piattaforma che vuole esser uno scrigno sul passato ma continuamente aperto sul presente per poter pensare già alle nuove strategie del futuro. Ne abbiamo discusso con il direttore del museo Lavazza, Marco Amato.

Direttore, come ha pensato di organizzare questo spazio museale con a disposizione un archivio così importante come quello Lavazza?

“Il museo Lavazza, con attiguo l’archivio storico Lavazza, all’interno del complesso di Nuvola, cuore pulsante dell’azienda, è un progetto unico, fortemente voluto dalla quarta generazione della famiglia Lavazza e sviluppato in collaborazione con una comitato multidisciplinare fatto di professionisti dell’architettura, della top-gastronomy, della scenografia e dell’exhibition design: un “Golden Team” che nello specifico progetto del Museo ha visto coinvolto il designer Ralph Appelbaum.

Il museo è stato inaugurato nel 2018 ed è un innovativo Museo d’Impresa, che aderisce al network nazionale Museimpresa, che permette di intraprendere un percorso sensoriale ed emotivo nella cultura globale del caffè, in cui il racconto della tradizione della famiglia Lavazza si intreccia con la storia industriale italiana del XX secolo. Un itinerario immersivo reso ancora più speciale da una tazzina interattiva che permette al visitatore di attivare le installazioni ed accedere ad ulteriori materiali e racconti multimediali, anche di materiali d’archivio.

Un ricco impianto tecnologico che però vive soprattutto del contributo narrativo realizzato da Scuola Holden con la supervisione di Alessandro Baricco, che accompagna i visitatori alla scoperta della storia dell’azienda, del caffè espresso a Torino e della cultura del caffè nel mondo in una completa e immersiva coffee experience.”

Il museo Lavazza cosa racconta a chi lo visita per la prima volta?

“Il caffè è sempre l’inizio di qualcosa”. La frase di Francesca Lavazza, membro del cda Lavazza Group, ben riassume il potere intrinseco del caffè – capace di favorire la nascita di un’idea, di allargare lo sguardo – e ispira il progetto del museo Lavazza.

Il museo Lavazza è organizzato in cinque “gallerie”: Casa Lavazza che riassume oltre 125 anni di storia, La Fabbrica che si concentra sul racconto della produzione del caffè, La Piazza che ne celebra il rito, L’Atelier che dà spazio alle collaborazioni creative dell’azienda e infine l’Universo, un videoteatro immersivo che invita a trovare il proprio posto nell’esperienza Lavazza. Un viaggio che si completa ovviamente con una accurata degustazione.”

La tecnologia e l’esperienza immersiva hanno portato l’idea del classico museo ad un Museo 4.0, e ora la digitalizzazione dell’archivio: che cosa si guadagna e cosa si perde secondo Marco Amato?

“Un solo museo non sarebbe mai bastato a raccontare tutta l’enorme mole di materiali dell’archivio storico, da qui, l’esigenza di digitalizzare e rendere navigabile il nostro archivio, ritengo sia una grande opportunità.

Il processo di digitalizzazione permette agli interessati di raggiungere documenti e informazioni con molta più facilità e immediatezza. L’archivio storico Lavazza custodisce e valorizza uno straordinario corpus documentale legato alla cultura del caffè e a 125 anni di storia aziendale. Sin dalla sua fondazione, nel 2004, grazie alla lungimiranza della quarta generazione della Famiglia Lavazza e in particolare di Antonella, Manuela e Francesca Lavazza, l’archivio è impegnato in un costante lavoro di ricerca, e di catalogazione dei materiali, che confluiscono in un’apposita piattaforma digitale di consultazione. Con l’obiettivo di rendere sempre più accessibile e di facile fruizione questo incredibile patrimonio, per i dipendenti Lavazza, per i giornalisti e per i ricercatori universitari che ne faranno richiesta, nasce la nuova interfaccia dell’archivio digitale, basato sulla soluzione Archiui Corporate di Promemoria.

Il sistema integrerà un approccio sperimentale per la valorizzazione economica del patrimonio intangibile, basato sulla profonda consapevolezza che il tempo e la conoscenza siano asset non replicabili, preziosi, insostituibili ed essenziali di una storia aziendale come quella di Lavazza.”

Questa apertura sul web porterà con sé anche i laboratori didattici previsti già dall’apertura dal museo Lavazza?

“Si, certamente, il museo Lavazza rinnova la sua offerta didattica per l’anno scolastico 2020-2021 e si adatta al contesto che stanno vivendo le strutture educative.
Il progetto si sviluppa sull’interazione tra il mMuseo e il territorio ed è aperto a tutti gli ordini scolastici, alle persone con difficoltà motorie, sensoriali e cognitive: con grande attenzione all’accessibilità museale attraverso progetti formativi che valorizzino le differenze. Essendo consapevoli inoltre delle difficoltà di allievi e docenti, legate alla presente situazione igienico-sanitaria, molte delle nostre attività saranno attivate in modalità a distanza con obiettivi modellati sulle esigenze delle classi.

Anche per i nostri laboratori per famiglie, saranno allo stesso modo attivate modalità di fruizione a distanza, attraverso incontri in streaming e laboratori online. Proprio in questi giorni sono in programma gli Education Day di presentazione e altri ne avremo in programma nei prossimi mesi.”

L’archivio è in evoluzione: quali sono gli ultimi progetti che si caricheranno sul nuovo software?

“Il museo Lavazza e l’archivio storico sono sempre in evoluzione: il museo ha recentemente rinnovato il suo percorso espositivo inserendo la macchina originale ISSpresso, rientrata dalle missioni sulla Stazione spaziale internazionale dove è stata testa la possibilità di produrre un caffè in condizione di microgravità. È stata inoltre aggiornata la parete dedicata ai Calendari Lavazza e presto amplieremo e innoveremo l’area dedicata al racconto della lunga storia di sponsorizzazioni sportive di Lavazza, nel mondo oggi, del tennis e del calcio, ma anche dello sci e della Formula Uno.

L’archivio storico digitale al momento offre a tutti una selezione di percorsi tematici che raccontano alcuni percorsi di ricerca. A breve sarà online il nuovo contenuto narrativo dedicato proprio allo sport. Questi contenuti sono accessibili a tutti: è sufficiente collegarsi alla pagina archiviostorico.lavazza.com, per fruirli digitalmente da qualsiasi piattaforma.

Come il Gruppo Lavazza è in continua crescita così anche il nostro archivio digitale si pone l’ambizioso obiettivo di raggiungere nei prossimi anni una dimensione internazionale, raccogliendo e digitalizzando materiali d’archivio anche di tutti i brand internazionali che sono recentemente entrati a far parte del Lavazza Group come Carte Noire in Francia e Kicking Horse in Canada.”

Sono tanti i collaboratori dell’azienda che si sono prestati ad arricchire l’archivio storico?

Marco Amato: “La nuova veste digitale dell’archivio storico permetterà l’accesso a tutti i dipendenti Lavazza ed è stata pensata appositamente per facilitare la consultazione dei materiali conservati. Allo stesso tempo i progetti in corso, quindi il racconto del presente della nostra attività avrà modo di entrare direttamente a far parte della memoria storica in chiave digitale. Grazie al contributo prezioso dei dipendenti che dopo un breve corso potranno diventare tutti anche catalogatori e avranno la possibilità di accedere e archiviare direttamente i propri contributi di progetti appena conclusi, trasformando l’archivio storico in un completo archivio corporate di Gruppo.”

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