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venerdì 22 Novembre 2024
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Mantova, baristi promossi: 9 su 10 fanno regolarmente lo scontrino

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MANTOVA – La crisi morde e fa sparire gli scontrini? Non a Mantova. Negli ultimi giorni abbiamo fatto visita ad una quindicina di bar del centro città. Soltanto in due casi chi era dall’altra parte del bancone ha “dimenticato” di passare dalla cassa.

Mantova, una città controtendenza

Il dato che emerge dal nostro tour è decisamente in controtendenza rispetto alla media nazionale. Almeno stando ai risultati di un’indagine effettuata quest’estate da Adnkronos; secondo cui “al bar e al ristorante, in media, due scontrini su tre sono irregolari. Inoltre sono in aumento i casi di evasione totale.

Il caffè: un’evasione quotidiana. In tutti i sensi

Si tratta dell’evasione fiscale quotidiana, quella fatta di caffè pagati direttamente al banco senza passare per la cassa e di conti scritti a penna, magari su una tovaglia carta, nella pizzeria dietro casa”.

Il fenomeno dell’evasione varia da regione a regione. La maglia nera va Napoli dove lo scontrino non esiste nel 75% dei casi; male anche Bari dove si sfiora il 70%; Roma si attesta sul 50%. Genova è la regina della lealtà fiscale tra le grandi città, con una quota di evasione inferiore al 25%; Milano e Torino sono al 38%.

Ma torniamo al nostro esperimento a Mantova, che ovviamente non ha base scientifica, a differenza  dello studio di Adnkronos, ma di sicuro può essere un buon termometro della situazione.

Nei bar testati abbiamo acquistato caffè, bottigliette d’acqua, chewing gum, dolci da banco: tutti prodotti del costo di un euro circa. I locali presi in considerazione comprendono piccoli bar e attività che fungono anche da tabaccheria o pasticceria.

Nei primi cinque casi gli scontrini sono arrivati subito dopo il sorriso della cassiera e tutto è filato liscio.

Discorso diverso per la nostra sesta tappa: abbiamo pagato con una moneta da un euro un pacchetto di chewing gum ma il barista ci ha congedato con un cenno cordiale e nulla più.

Detto che successivamente, in un altro locale, lo scontrino è arrivato dopo qualche secondo dal pagamento e un po’ di esitazione da parte del titolare (ma non si può fare il processo alle intenzioni), in tutti gli altri locali non ci sono stati problemi se si eccettua un caffè “in nero” bevuto pochi minuti prima della chiusura di un bar poco fuori dal centro storico propriamente detto.

Risultato finale: promossi 13 baristi su 15, bocciatura per il 13% dei locali.

E’ bene ricordare che nei casi di mancata emissione dello scontrino o della ricevuta è prevista una specifica sanzione solo per il commerciante e non per il cliente.

È buona prassi che il cliente chieda sempre l’emissione del regolare documento fiscale. Importante è verificare che l’importo corrisposto sia lo stesso riportato sul documento fiscale.

Vincenzo Corrado

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