FIRENZE – Presentato giovedì 1° ottobre – nella giornata internazionale del caffè – con una seguitissima diretta on line il manifesto “Zero Caffè – Il diritto alla felicità”, nato dopo l’omonimo fortunato saggio dalla volontà degli autori Andrej Godina e Sandro Bonacchi (sempre coadiuvati dalla curatrice del libro Aurora Castellani – Edizioni Medicea Firenze) di mettere nero su bianco una nuova filiera del caffè, giusta e sostenibile. All’evento, in cui si è data lettura ufficiale degli otto articoli che lo compongono, hanno partecipato gli autori, l’editore, l’associazione Umami Area Honduras e Napoli coffee experience, in rappresentanza della comunità di appassionati, esperti e curiosi che si sta radunando attorno a Zero Caffè, che sta diventando un vero e proprio movimento: Sotto la cui bandiera multicolore iniziarono a radunarsi tutti coloro che hanno voglia di conoscere questo mondo e cambiare quello che non va.
Manifesto ufficialmente presentato ai coffeelover
“La giornata internazionale del caffè di quest’anno rappresenta una pietra miliare per il settore del caffè – dichiara Andrej Godina, co-autore del saggio – che ha celebrato la presentazione del Manifesto, scritto a più mani da operatori del settore. Il Manifesto racchiude, in 8 punti, ciò che a mio parere la filiera di produzione del caffe dovrebbe rappresentare e fare: essere equa e socialmente responsabile, esente da qualsiasi discriminazione di genere, che sostiene dignitosamente tutti gli attori responsabili della produzione, garantisce dignità e un giusto stipendio al farmer e al barista, che fa formazione a tutti i livelli, compresa quella al consumatore. Personalmente mi auguro che questo ulteriore passo sia un incentivo per tanti operatori per attuare un vero cambiamento, al fine di offrire al consumatore un caffè di migliore qualità, a zero difetti, e socialmente responsabile”.
Non si tratta però solo di qualcosa di astratto, un libro dei sogni
Il manifesto scritto dal collettivo Zero Caffè è il punto di partenza su cui far confrontare tutta la comunità del caffè italiana e internazionale e mira a diventare (nel giro di un anno,ovvero il prossimo 1° ottobre 2021) un vero disciplinare “pratico” che rivoluzioni la filiera del caffè: regole e norme chiare e applicabili per disciplinare la filiera, dal seme alla tazzina, nel segno dell’equità sociale e ambientale, dell’educazione e della trasparenza. Parallelamente si sta già lavorando allo stesso obiettivo anche con altro medium: la produzione di un documentario sulla filiera tra Honduras e Italia.
Gli articoli che compongono il Manifesto sono 8 e toccano tutti i punti cardine della rivoluzione culturale del caffè:
Il diritto alla felicità di tutti, senza discriminiazioni, sfruttamento o distinzioni. La vera felicità è condivisa. Tutti giù per terra: ripartire dalla conoscenza e dal rispetto della terra perché il caffè è prima di tutto un prodotto agricolo. O la borsa o la vita: un prezzo minimo garantito al produttore per garantirgli dignità e sostenibilità economica Studio quindi sono: continuare a imparare, solo così si può far bene il proprio lavoro. Sporchiamoci le mani: andare in piantagione per conoscere davvero il caffè. Qualità minima garantita: basta caffè cattivi (spacciati per buoni). Lessico familiare: far conoscere davvero il caffè, a parte dal neologismo flavore© Il futuro ci appartiene: per cambiarlo basta crearlo, tutti insieme.
“Il Manifesto è una carta di intenti che vuole trasformare ideali in intenzioni – aggiunge Sandro Bonacchi, co-autore del saggio “
“Passando per la ricerca e la conseguente applicazione di nuove e buone pratiche di lavoro nella filiera del caffè, svolte nel pieno diritto alla felicità di ogni attore. Il 1° Ottobre 2020 il manifesto si è palesato, per me un’emozione al pari di poche, soprattutto perché la sua voce è già nell’aria, e lo si evince dal supporto e i consensi che già riscuote da moltissimi, amici, rappresentanti del mondo del caffè e consumatori sensibili.
Quindi da ora un sogno e un obiettivo, che il manifesto diventi un foglio su cui ognuno traccia e aggiunga la propria idea, la propria “soluzione” per migliorare la qualità della filiera iniziando in modo globale a lavorare con sostenibilità e che entro un anno si possa diffonderlo, con il contributo di tutti, a tutti affinché il messaggio arrivi anche al consumatore affinché questo divenga, da spettatore, un attore protagonista di una felicità collettiva scegliendo di bere tazze di caffè in modo consapevole e contribuendo così ad un godimento personale”.
Per lasciare il proprio commento e entrare a far parte della comunità Zero Caffè: www.zerocaffe.org
Il video di presentazione può essere visto qui: https://www.facebook.com/watch/?v=1522436734607679
Zero Caffè è un progetto sostenuto da Edizioni Medicea Firenze, b.farm, Umami Area Honduras, Napoli coffee experience.