MILANO – L’Unesco è alla portata del caffè espresso italiano tradizionale: la candidatura ora è al vaglio e si attende la fine di marzo per avere novità su questo importante riconoscimento. Intanto che il processo seguirà il suo corso, ricordiamoci che il caffè è una bevanda che ha molti volti: dipende dal paese in cui si consuma, dalle ricette inventate con la tazzina come base, dal metodo di estrazione. Insomma, al mondo è chiaro che non esiste solo l’espresso e i modi di ordinare al bancone sono così tanti che fanno girare la testa a molti baristi, che si ritrovano spesso a gestire una specie di Babele internazionale. Servirebbe quasi un manifesto del caffè per ricordarsi tutto.
E se noi ne avessimo trovato uno?
Dal ristretto al misterioso espresso romano – forse quelli nella capitale lo conosceranno meglio di un bresciano, ce lo direte voi – l’essenziale è gustarselo.
Manifesto del caffè: le mille varianti della tazzina (o tazzona)
I nomi si sprecano così come le preparazioni: ce n’è per tutti i gusti, basta sapere qual è la propria preferenza, poi ci pensa l’operatore. Ecco qui come può cambiare l’oro nero in un’infografica piuttosto chiara.