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venerdì 22 Novembre 2024
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Da caffè, cicoria e cocco arriva la molecola per «uccidere» il tumore

La risposta dei geni per eliminare tali alterazioni è quella di spingerle all'apoptosi, la morte cellulare programmata, una sorta di “suicidio” biologico. “Tale meccanismo di azione, ad oggi mai osservato in molecole ad azione antineoplastica, è alla base per un potenziale sviluppo di molecole – spiega Fanelli

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MILANO – Due studiosi di Urbino hanno individuato nel “maltolo”, una sostanza naturale contenuta nel malto, nella cicoria, nel cocco, nel caffè e in moltissimi altri prodotti naturali, la possibilità di utilizzarlo per lo sviluppo di una nuova classe di molecole con attività antitumorale, in grado di spingere le cellule tumorali a “suicidarsi”. La scoperta, pubblicata sul British Journal of Cancer, ha ottenuto il brevetto nazionale, in attesa di quello internazionale.

Il maltolo è una molecola utilizzata talvolta come additivo alimentare per il suo aroma e le sue proprietà antiossidanti

Se opportunamente modificata può dare origine a nuove molecole con interessanti proprietà biologiche. Il team guidato da Vieri Fusi, che dirige il Laboratorio di Chimica Supramolecolare dell’Università di Urbino, in collaborazione con Mirco Fanelli del Laboratorio di Patologia Molecolare “PaoLa”, ha scoperto che le molecole contenute nel maltolo, malten e maltonis, sono in grado di “penetrare” all’interno delle cellule in modo da indurre delle alterazioni.

La risposta dei geni per eliminare tali alterazioni è quella di spingerle all’apoptosi, la morte cellulare programmata, una sorta di “suicidio” biologico

“Tale meccanismo di azione, ad oggi mai osservato in molecole ad azione antineoplastica, è alla base per un potenziale sviluppo di molecole – spiega Fanelli – che possano sfruttare strategie alternative con cui bersagliare le cellule tumorali”. Gli studi sono passati adesso ad una fase sperimentale e in attesa di nuovi approfondimenti, spiega Fusi, “questi composti sembrano essere tollerati in vivo, cosa non scontata e hanno dimostrato interessanti proprietà biologiche inducendo una sensibile riduzione della massa tumorale” Fonte: Il Sole 24 Ore

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